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Circus Ability è la scuola adatta alle persone con disabilità che sognano di diventare giocolieri e acrobati.

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Pablo è un artista di strada. Aveva diciassette anni e viveva ancora a Buenos Aires quando iniziò ad esibirsi come giocolerie e acrobata. Da allora non ha più smesso; nemmeno quando, a causa di un incidente, ha perso la gamba sinistra. Lo scorso ottobre, si stava esibendo in una via di Torino quando un automobilista gli parlò di una palestra del quartiere Mirafiori Sud che, da allora, è diventata la sua seconda casa.

Nel quartiere periferico della città della Mole Antonelliana, un gruppo di attori aderenti all’Associazione Culturale Teatrazione porta avanti, da oltre 20 anni, il progetto Circus Ability con l’intento di avvicinare le persone disabili al mondo delle arti circensi.

Di quel gruppo fa parte anche Italo Fazio, Presidente di Circus Ability: “Inizialmente” – ricorda – “lavoravamo principalmente con i normodotati. Finché, su richiesta del Gruppo Abele, ci occupammo del reinserimento di un alcolista. Fu allora che iniziammo a interessarci a tutte quelle persone che la società percepisce come diverse. Ai corsi per acrobati e giocolieri” – continua il Presidente – “si aggiungeranno quelli di basket e tennis in carrozzina e quello di arrampicata che sarà aperta anche ai disabili psichici. L’obiettivo è creare il primo polo nazionale completamente dedicato a questo genere di attività”.

Ad oggi, nella palestra di Mirafiori sono transitate centinaia di ragazzi. Si lavora in classi miste, disabili e normodotati insieme, evitando ogni forma di ghettizzazione. In questo momento, dei centoquaranta allievi che frequentano i corsi, quaranta sono disabili. “La maggior parte di loro arriva con il passaparola” racconta Fazio “Ma in qualche caso, sono anche i medici e gli operatori a indirizzarli da noi”.

Qualche tempo fa, Circus Ability si è occupata, per oltre quattro anni, di un ragazzo psicotico e autistico. “All’inizio” – ricorda il presidente – “non era proprio pensabile farlo partecipare alle attività di gruppo. Ma col tempo lo abbiamo visto cambiare radicalmente. E, al quarto anno, ha potuto partecipare ad un’esibizione corale in piazza San Carlo”. Nulla è lasciato al caso. “Lavoriamo a stretto contatto con educatori e terapeuti” – chiarisce Fazio – “Con loro, iniziamo sempre da una valutazione preliminare dei bisogni e delle possibilità dell’allievo, per poi stilare un progetto su misura”.

Così, in palestra e nelle frequenti esibizioni del gruppo (la prossima è in programma a Torino per la Festa della donna), capita di vedere ragazzi disabili come Eleonora che è affetta da tetraparesi spastica ma riesce tranquillamente ad andare sul trapezio. O come Cosima, una ragazza cieca che sta diventando un asso dell’acrobatica cinese: “Quando si esibisce – dice il Presidente con una punta d’orgoglio – sveliamo sempre al pubblico che tra gli acrobati c’è una persona non vedente, sfidandoli ad indovinare chi sia. La maggior parte delle volte, credono si tratti del suo istruttore”.