Si chiama Antonio Fratianni, 56 anni, l’imprenditore edile accusato di essere l’autore materiale del duplice tentato omicidio di Antonello Francavilla, ritenuto al vertice della “Società foggiana” (la mafia che opera a Foggia), e del figlio 15enne. La mattina del 2 marzo scorso Francavilla venne raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco e nella raffica di proiettili venne ferito accidentalmente anche il figlio di quest’ultimo in un appartamento alla periferia di Nettuno.
Il fermo di Fratianni rientra in una operazione con cui il 21 luglio scorso gli agenti hanno arrestato sette persone tra cui l’altro boss Emiliano Francavilla ritenuto al vertice del clan Sinesi-Francavilla. Arresti provvidenziali per Fratianni, considerato che il clan aveva appreso, nell’ambito della malavita organizzata foggiana, che era stato l’imprenditore edile foggiano a sparare ad Antonello Francavilla e al figlio, tanto da covare la vendetta è progettare di ucciderlo. Agguato poi sventato grazie all’intervento della polizia. A quanto si apprende dalle indagini, il movente del duplice tentato omicidio è da ricondurre ad una importante somma di denaro, circa 600 mila euro che Fratianni avrebbe dovuto restituire ad Antonello Francavilla.
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