Un capolavoro letterario che non solo intrattiene, ma invita anche a indagare su temi universali e attuali. È questo “L’Unità”: il romanzo d’esordio di Ninni Holmqvisit edito dalla Fazi Editore e già disponibile in tutte le librerie.
Con una prosa affilata e incisiva, che incanta il lettore dalle prime pagine, l’autrice ci catapulta nella vita di Dorrit, una scrittrice cinquantenne single e senza figli, che viene accompagnata all’Unità: un luogo idilliaco dove vengono mandati tutti coloro che non hanno avuto la possibilità di avere figli e né, tantomeno, una vita sentimentale stabile. Un posto senza pregiudizi, dove gli ospiti possono mangiare cibi gourmet e svolgere tutte le attività che desiderano. Un sogno per Dorrit, che non vedeva l’ora di fare amicizia con persone simili a lei. Ma c’è un prezzo da pagare per chi vive all’Unità. Tutti gli ospiti, infatti, si trovano per un motivo ben preciso: faranno da cavie per una serie di test farmacologici e psicologici, per cominciare, e poi doneranno i loro organi, fino alla cosiddetta “donazione finale” che li condurrà alla morte. Anche loro, in questo modo, saranno utili alla società e si sacrificheranno per chi, nel mondo fuori, è genitore. Così Dorrit si rassegna alla sua fine da “dispensabile” e decide di trascorrere i suoi ultimi giorni di vita in pace, fino a quando non inizia a provare dei profondi sentimenti per un uomo e questa sua inaspettata felicità la costringerà a ripensare a ogni cosa.
L’intento dell’autrice è evidente, con la sua impeccabile penna cerca di far riflettere il lettore sul ruolo che il corpo ha oggi nel mondo. Ciò che rende questo libro straordinario è la profonda riflessione sulla condizione umana e sulla società odierna, che nell’opera vengono affrontati grazie all’esplorazione di temi come l’identità, il senso di appartenenza e il valore della vita. La trama, intricata e ricca di suspense, regala al lettore una serie di colpi di scena che lo tengono legato ai personaggi fino all’ultima pagina. E proprio quando sembra che tutte le strade siano state percorse, Holmqvisit ci sorprende con una conclusione che si rivela tutto tranne che scontata e che ci fa domandare cosa significhi esistere al giorno d’oggi. Un libro assolutamente da non perdere e che da un riscatto, anche se in forma distopica, all’identità femminile.
