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Anzio, psicodramma in Comune: rischio crisi sulla riassunzione del dirigente andato in pensione

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Anzio rischia la crisi amministrativa sulla riassunzione dell’ex dirigente dell’Area economico-finanziaria andato in pensione l’1 settembre scorso. In settimana l’Inps aveva infatti comunicato la possibilità che i calcoli pensionistici fossero sbagliati e che l’ex apicale avrebbe dovuto restare in servizio altri otto mesi. Quindi la decisione del sindaco Luciano Bruschini di riassumerlo con una semplice delibera di Giunta. Questa mattina è invece la riunione dell’esecutivo che avrebbe dovuto approvare la delibera di assunzione e, contestualmente, la rescissione del contratto a tempo determinato con il dirigente dell’Area economico-finanziaria assunto il mese scorso proprio la figura apicale andata in pensione. Il rinvio è stato deciso perché al momento sono contrari alla delibera gli assessori Laura Nolfi, Patrizio Placidi e Roberta Cafà. Considerato che il sindaco su questo atto vuole l’unanimità ha deciso di rimandare l’approvazione a lunedì; e chi non si allinea è fuori dall’esecutivo. Anche numerosi consiglieri comunali di maggioranza hanno manifestato la loro contrarietà alla delibera. Defilato sulla questione il gruppo consiliare del Pd. Resta la seria anomalia di un sindaco che intende procedere con un atto di Giunta all’assunzione diretta di un dirigente andato in pensione. “L’articolo 6 del decreto legge 90 del 2014 vieta chiaramente ai Comuni la riassunzione di dirigenti andati in pensione – ribadisce il segretario del Psdi Paride Tulli che ieri sulla vicenda aveva preso posizione – Il decreto dell’Inps che attualmente qualifica l’ex dirigente come pensionato non è stato mai revocato e per questo si applica il decreto legge 90; non è nemmeno percorribile l’applicazione dell’articolo 700 del codice civile che prevede la riassunzione d’urgenza, in quanto non esiste alcuna sentenza del Giudice del lavoro. E comunque – precisa Tulli – sono pronto, un minuto dopo l’approvazione della delibera, a consegnare personalmente una denuncia per abuso in atti d’ufficio alla Procura della Repubblica, all’Anticorruzione e della Corte dei Conti”.