Home Cronaca Anzio, in duecento alla fiaccolata di solidarietà per la ragazza aggredita

Anzio, in duecento alla fiaccolata di solidarietà per la ragazza aggredita

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Oltre 200 persone hanno partecipato ieri sera alla fiaccolata di solidarietà nei confronti della studentessa diciannovenne che 15 giorni fa è stata aggredita e stuprata lungo il viottolo di raccordo tra la Nettunense e il quartiere di Anzio 2. La manifestazione è stata organizzata da ReteNoBavaglio e dal coordinamento antimafia Anzio-Nettuno. La fiaccolata è servita anche per sollevare il velo su situazioni di degrado e pericolosità della periferia, come appunto la zona nella quale si è verificata l’aggressione, un viottolo sterrato, circondato da sterpaglie, ma percorso ogni giorno da centinaia di persone. Alla manifestazione hanno partecipato l’associazione Alzaia Cgil, Uil, Sinistra italiana, Legambiente, Alternativa per Anzio, Partito democratico di Nettuno, gli scout della Cngei che svolgono la propria attività presso la parrocchia del quartiere di San Benedetto e tanti semplici cittadini. Presente alla manifestazione anche il prefetto Antonio Reppucci che guida l’amministrazione straordinaria al Comune di Nettuno.

Davanti al profondo degrado – ha detto Edoardo Levantini del coordinamento antimafia – deve ed essere forte la presenza dello Stato, ma servono anche attività socio culturali che coinvolgano le famiglie. Una zona, quella di Anzio 2 che va valorizzata e tenuta in considerazione con l’implementazione delle forze di polizia come sappiamo oggi insufficienti nei numeri”.
“Abbiano deciso di partecipare per dare supporto alla vittima di questa violenza – ha detto Chiara, a nome degli scout del quartiere -. Assurdo che non si sia liberi di passare dove si vuole e all’ora che si vuole. Dobbiamo impedirlo”.
Il prefetto Reppucci nel suo intervento ha esortato i cittadini a fare la propria parte “ad essere le sentinelle in grado di garantire la legalità e la pacifica convivenza sociale. Cittadini maturi, consapevoli e responsabili per uscire dalla palude”.
Claudio Palazzolo responsabile degli scout è stato molto chiaro: “La nostra idea – ha detto – è quella di non delegare ma essere noi a cambiare il mondo, partendo dal nostro quartiere. Sappiamo che non è uno dei migliori. Ci hanno rubato gli zainetti mentre facevano attività. Sta a noi trovare la soluzione. Che ognuno di noi diventi responsabile di se stesso e degli altri”.
Emanuela di Alzaia ha raccontato l’impegno dello sportello che l’associazione ha aperto a sostegno delle vittime della violenza di genere. “Siamo sul territorio e facciamo rete – ha detto – e ci prendiamo cura dei deboli”.