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Le tappe di avvicinamento della Lazio alla prossima Champions League

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La Lazio è riuscita finalmente a raggiungere l’obiettivo inseguito da tanti anni: la qualificazione in Champions League. Reduce da un campionato deludente in cui non era stata all’altezza delle attese di inizio stagione, i biancocelesti venivano da un ottavo posto in classifica ed erano finiti alle spalle di Roma e Torino. A salvare quella che altrimenti sarebbe stato considerato un percorso fallimentare per una squadra che puntava già alla Champions fu il trionfo della Lazio in Coppa Italia nella finale contro l’Atalanta. Due anni fa gli aquilotti avevano mancato invece l’accesso all’Europa che conta soltanto per lo svantaggio negli scontri diretti con l’Inter.
All’inizio del campionato 2019/2020 la rosa non era cambiata moltissimo rispetto al passato: non c’erano più Basta, lasciato andare a parametro zero, oltre che Pedro Neto e Bruno Jordao, mentre Badelj è tornato alla Fiorentina dopo una sola stagione. Tra i volti nuovi, invece, spiccavano Manuel Lazzari, Denis Vavro, Jony e Bobby Adekanye, preso a parametro zero dalle giovanili del Liverpool. Milinkovic-Savic ha resistito alle sirene di mercato ed è rimasto a Roma. I biancocelesti sono partiti con una convincente vittoria in casa della Sampdoria, poi hanno pareggiato un derby sfortunatissimo con la Roma e sono caduti a Ferrara in casa della SPAL. In seguito è stata avviata una lunghissima striscia di risultati positivi che a dicembre ha portato addirittura a due successi sulla Juventus: uno in campionato e uno nella Supercoppa Italiana.
Poco male se l’eliminazione dalla Coppa Italia era arrivata già ai quarti di finale contro il Napoli. I biancocelesti sono riusciti poi a portarsi a un solo punto di distanza dalla Juventus, ma nel concitato finale di campionato, tra le tante partite ravvicinatissime, hanno perso nel giro di pochi giorni ogni velleità per quanto riguarda lo scudetto e anche le quote di calcio, che ritenevano possibile l’impresa, sono state destinate a essere riformulate. Il punto debole della squadra è venuto fuori e Inzaghi non è stato in grado di mantenere i ritmi del resto della stagione.
La coperta era troppo corta per gestire tanti impegni. Il calendario originale del 2020 della Serie A è stato riscritto e non a caso in più di una partita il tecnico ha dovuto menzionare i vari infortuni patiti. D’altro canto, la Lazio si era iscritta alla corsa per il tricolore anche perché era già fuori da tutte le coppe, considerando che in Europa League aveva fallito già alla fase a gironi. Insomma, se prima i biancocelesti potevano giocare solo una volta alla settimana, nelle ultime settimane sono stati costretti a scendere in campo ogni 3 giorni.
A poco a poco, dunque, la Lazio ha cominciato a scendere qualche gradino di troppo, scivolando fino al quarto posto, l’ultimo utile per arrivare in Champions. Il margine di vantaggio sulle inseguitrici, comunque, era tale che la convinzione di disputare la massima competizione europea si era manifestata già inverno. La novità delle 5 sostituzioni non è stata sufficiente per scongiurare problemi muscolari. Il sogno dello scudetto è dunque rimandato, ma d’altronde l’obiettivo stagionale era proprio il ritorno in Champions League. Immobile è diventato capocannoniere, ha vinto la Scarpa d’oro e ha raggiunto il record detenuto da Gonzalo Higuain in Serie A. Adesso i tifosi sognano a ragione qualche colpo di mercato per presentarsi nel migliore dei modi sui più grandi palcoscenici internazionali.