parcheggione

E alla fine è arrivata anche la firma più importante, quella del dirigente dell’Area Lavori pubblici del comune di Nettuno. L’ingegner Benedetto Sajeva ha firmato solo questa mattina la determina dirigenziale n. 58 del 18 marzo che prevede la risoluzione dalle concessione del 16 ottobre 2012 con la quale veniva affidata alla società Parkroi srl la realizzazione del parcheggio multipiano di piazzale Berlingiuer. La determina era sul suo tavolo dal 18 marzo scorso. Il 25 marzo l’atto che attestava la regolarità contabile e la copertura finanziaria dell’atto stesso era stato firmato dal dirigente dell’area economico-finanziaria Antonio Arancio. Ma non bastava per rendere esecutiva la determina e mettere la parola fine al tormentone parcheggio. Era necessaria la firma del dirigente Sajeva che è arrivata solo questa mattina. E la determina, immediatamente esecutiva, è stata subito pubblicata anche sull’Albo Pretorio on line.

Due pagine e mezza nelle quali si prende atto che, nonostante le diffide del Comune, la Parkroi srl non è in grado di eseguire i lavori del parcheggio. L’accelerazione della vicenda è arrivata giovedì scorso poche ore dopo che il Movimento 5 Stelle aveva convocato per oggi pomeriggio alle 18, nella sede di vicolo del Montano – traversa di via Romana – una conferenza stampa con il candidato sindaco Angelo Casto per illustrare alcuni punti poco chiari nella procedura che ha portato il comune di Nettuno a firmare la convenzione con la Parkroi srl e comunicare le iniziative intraprese dal Movimento. Nonostante la determina di risoluzione del Comune, la conferenza stampa è stata confermata.

Sulla risoluzione della convenzione è intervento anche il candidato sindaco Nicola Burrini, ex consigliere comunale del Partito democratico. E’ incredibile – scrive in una nota Burrini – che sia toccato al Commissario prefettizio del comune di Nettuno dover risolvere il contratto con la Parkroi per la realizzazione del parcheggio multipiano a piazzale Berlinguer. La società poteva e anzi doveva essere messa alle strette e mandata via molto tempo prima. Già nel 2014 io e il consigliere comunale Pamela Polito ci eravamo espressi in questo senso rimanendo inascoltati. Già in un intervento del 20 dicembre 2014 fu messo chiaramente in evidenza che “…ogni onere ulteriore rispetto alle necessarie modifiche al progetto, era a carico della Ditta aggiudicataria e, se non fosse ci fosse stata la volontà del privato a procedere ci si doveva rivolgere progressivamente, agli altri partecipanti alla gara e comunque rescindere il contratto…”. A significare che già allora esistevano le condizioni per una soluzione tempestiva. Una strada obbligata che più di qualcuno ha fatto finta di non vedere. Chiudere la buca oggi – aggiunge Burrini – vuol dire rendere l’area inutilizzabile per anni e dunque continuare a sottrarla ai cittadini. Noi intendiamo studiare delle modifiche sostenibili al progetto e avviare un iter brevissimo per una nuova assegnazione di gara”.