Da tempo, ormai, si sente sempre più parlare del bonus psicologo. Negli ultimi anni si è trattato di una soluzione non indifferente soprattutto per aiutare coloro che erano stati colpiti dalle conseguenze sociali della pandemia di COVID-19. Una misura necessaria per quella parte di popolazione che ha riscontrato problemi nella vita familiare e/o nel lavoro: l’isolamento, la paura del contagio e lo smart working hanno generato in molti soggetti episodi di ansia e depressione. Anche i giovani sono rimasti interessati dal fenomeno, in quanto per molti mesi le scuole si sono dovute affidare alla didattica a distanza. Come intuibile, il bisogno di un supporto psicologico è stato riscontrato soprattutto nelle grandi città: quella di uno psicologo e psicoterapeuta presente a Roma oppure a Milano o Napoli è stata non a caso una delle figure professionali più ricercate durante la pandemia. Fino al 2022 la domanda per il bonus poteva essere inoltrata da tutti i cittadini italiana con un patrimonio ISEE inferiore ai 50.000 euro annuali. In base alla fascia di reddito, cambiava l’entità del sostegno economico.
Il bonus psicologo è stato confermato anche per il 2023 e per il 2024, ma la platea dei beneficiari è stata ampiamente ridotta. La Legge di Bilancio ha stabilito un aumento del contributo fino a 1.500 euro, ma i fondi a disposizione per la misura sono appena 1/5 di quelli stanziati l’anno scorso, vale a dire 5 milioni contro 25, pronti a diventare 8 nel 2024. Un provvedimento indispensabile dopo i numeri registrati di recente: nel corso del 2022, infatti, erano pervenute all’INPS quasi 400.000 domande. A ottobre si stimava che il 60% delle richieste per il bonus psicologo proveniva da soggetti under 30, dunque persone potenzialmente fragili, ma quelle accettate sono state poco più di 40.000. Come in passato, il requisito essenziale per ricevere il bonus risiederà nel benestare del proprio medico curante circa l’avvio di trattamenti psicoterapeutici.
Bonus psicologo 2023: come cambiano le modalità di richiesta
Nel 2022 il tetto massimo del bonus corrispondeva a 600 euro, che venivano detratti dai costi delle sedute di chi aveva un reddito di massimo 15.000 euro annui. Il bonus scendeva a 400 euro per chi possedeva un ISEE compreso tra i 15.000 e i 30.000 euro, arrivando a 200 euro per chi superava anche tale soglia. Considerando che il bonus è stato aumentato, ma che i soggetti aventi diritto saranno di meno, le fasce di beneficiari saranno inevitabilmente riviste. Per sapere con esattezza come verranno distribuiti i nuovi fondi, bisognerà attendere un apposito decreto ministeriale. Di conseguenza, anche le modalità di richiesta del bonus sono ancora sconosciute. Molto probabilmente, però, si dovrà procedere in maniera telematica, trasmettendo la domanda all’INPS dopo aver effettuato l’accesso al servizio “Contributo sessioni psicoterapia”, disponibile sia online sia tramite assistenza telefonica.
Una volta che la procedura sarà andata a buon fine, il richiedente otterrà un codice univoco da presentare entro 180 giorni direttamente al proprio psicoterapeuta, il quale dovrà risultare comunque inserito nella lista dei medici aderenti all’iniziativa, attesa con il prossimo decreto ministeriale. I beneficiari potranno usufruire del bonus solo presso i professionisti iscritti all’albo degli psicologi e i dottori presenti nell’elenco degli psicoterapeuti. Insomma, ricevere il bonus non richiederà passaggi troppo lunghi e impegnativi, tuttavia il rischio è quello di trovarsi di fronte ad una serie di requisiti particolarmente stringenti, anche per chi era riuscito a ottenere con successo il contributo fino a qualche mese fa.