Il canale dei casinò online è forse oggi uno dei più virtuosi, sia in termini di utenza sia in termini di fatturato. Da quando il settore online è stato legalizzato, più o meno in ogni angolo del globo, anno dopo anno c’è stata una crescita perenne sotto tutti i punti di vista. Non ultimo quello del fatturato, dato che i numeri sono raddoppiati con una certa continuità, senza sosta. Alla fine, poi, è arrivato il Covid. Quello che per il settore doveva essere una Waterloo si è trasformata infine in una fortuna: dal 2020 ad oggi questo canale dell’industria del gaming ha quintuplicato le sue entrate ed ha innalzato gli standard di qualità. Per non parlare della quantità: ad un crescente numero di giocatori si sono succeduti sempre più titoli, nuovi ed aggiornati in base a gusti e tendenze di un nuovo pubblico, composto sì da tanti migrati dal canale fisico, ma anche tante new entry, gente che prima della pandemia forse non aveva nemmeno idea di come funzionasse slot gratis da bar Una rivoluzione compiuta e terminata, partita da lontano ma capace di smentire anche la critica più radicale e fondata.
Non solo slot
Ma per casinò online, oggi, si intende un universo variegato, pieno di alternative per i giocatori e per gli operatori, che hanno possibilità di creare anche prodotti ad hoc per i propri utenti. A questo proposito è bene ricordare che i principali operatori stanno spingendo verso il concetto di omni-channel, una parola anglofona che significa tutto o niente. Ma semplicemente rappresenta il presente, soprattutto il futuro del canale gioco. Si tratta della raccolta integrale, in un’unica piattaforma, di tutto quanto è possibile giocare online. E quindi slot, ma anche giochi da tavola, da carte, betting, ovviamente eSports.
Proprio per questo le possibilità offerte agli utenti sono molte: è come andare al ristorante e scegliere da che pietanza cominciare, con la possibilità di cambiare sempre menù e stravolgere i propri gusti. Una novità non da poco, che ha reso meno sterile e più dinamico il panorama dell’intrattenimento, prima monopolizzato dalle console e dai soliti titoli-saga che si succedevano nel tempo, a cadenza più o meno fissa.
Cosa cambia per i gamer
Per i gamer è cambiato tutto. Anzitutto perché tutto è cambiato coi gamer, nuove figure professionali specializzate nel gioco e nell’intrattenimento digitale. Per i gamer, queste innovazioni hanno comportato una possibilità – mai prima d’ora esistita – di variare le proprie scelte, di sfruttare una duttilità che prima non era opzionabile.
Cosa cambia per le software house
I cambiamenti maggiori sono intercorsi per le software house, le case sviluppatrici di gioco. A pochi prodotti ma di qualità hanno fatto seguito il triplo, il quadruplo di prodotti da rendere disponibili mese per mese. Ciò ha portato una mole di lavoro che è sintomatica dello stato di salute del settore, che sta vivendo la sua nuovissima età dell’oro, favorito da una società sempre più digitale.