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Omaha e Texas Hold’Em – tutti i dettagli sulle varianti del poker più popolari in assoluto

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Anche se non esistono ancora certezze sulle origini esatte del poker, gli storici concordano sul fatto che i suoi antenati più diretti potrebbero essere una specie di domino diffuso nella Cina del secolo X d.C. e l’As-nas persiano del secolo XVII d.C. Per assistere alla comparsa della sua versione moderna, invece, si dovettero attendere gli anni ’30 del secolo XIX, in cui i coloni francesi lo esportarono a New Orleans nella sua variante 5 Card Draw.

Tramite i battelli a vapore che solcavano le acque del Mississippi, il poker si diffuse velocemente per tutto il territorio statunitense divenendo prima il passatempo preferito dai frequentatori dei saloon del Far West e, poi, dai soldati che combattevano nella Guerra di Secessione Americana (1861-65).

Grazie all’evoluzione straordinaria cui è stato soggetto il settore tecnologico negli ultimi decenni, si calcola che oggi siano circa 100 milioni le persone provenienti da ogni parte del mondo che vi si dedicano annualmente. Rispetto ai casinò tradizionali, infatti, quelli online offrono enormi vantaggi, quali la possibilità di giocare quando e da dove si preferisce a varianti come il 7 Card Stud, la Telesina, il Pineapple.

Queste tipologie di gioco vengono praticate per la maggior parte online, poiché il web le rende facilmente accessibili. Per assicurarsi di giocare in totale sicurezza, bisogna affidarsi ad operatori che lavorano nell’industria del gioco online da anni e che sono quindi in grado di offrire dei servizi controllati e gestiti con professionalità.

In particolare, un sito di poker online che opera da 25 anni in questo settore ha messo a disposizione dei suoi giocatori partite dinamiche e specifiche per le diverse preferenze degli utenti. I loro giochi più popolari sono le varietà di Snap Poker e Blast Sit & Go, ma anche il poker classico e i tornei di Texas Hold’em e Omaha poker.

 

Omaha e Texas Hold’em a confronto

Origini e diffusione

Si dice che il Texas Hold’em sia nato nella cittadina texana di Robstown all’inizio del secolo XX. Lì, l’orgoglio per questo evento è tale che nel 2007 lo Stato lo riportò addirittura sulla sua legislatura.

Se in quei primi anni non molti lo conoscevano, la sua popolarità iniziò a aumentare gradualmente quando giunse a Dallas negli anni ’20. Perché venisse notato, però, si dovette attendere qualche decennio; per la precisione, era il 1967 quando Doyle Brunson, Crandell Addington e Amarillo Slim lo esportarono a Las Vegas.

La “Città del peccato” del Nevada è il luogo in cui il Texas Hold’em raggiunse il successo senza paragoni di cui tuttora gode. Questo si deve all’intraprendenza  dell’impresario di casinò Benny Binion, che nel 1970 diede vita alle World Series of Poker rendendo questa variante la protagonista indiscussa del suo Main Event.

L’uscita di numerosi film sul gioco in generale e il successo imprevisto di Chris Moneymaker hanno fatto il resto. Nel 2003, la vittoria delle WSOP – e di un montepremi da 2,5 milioni di dollari – da parte di questo principiante che vi aveva avuto accesso tramite un torneo online, avvicinò immediatamente al Texas Hold’em milioni di persone desiderose di arricchirsi con l’aiuto della Dea bendata.

Passiamo ora all’Omaha che, diversamente da quanto si potrebbe pensare, non venne inventato nell’omonima città del Nebraska. Questa variante è nata più di recente rispetto alla precedente; la sua storia ufficiale ebbe infatti inizio a Las Vegas nel 1982, quando il giocatore professionista Robert Turner la mostrò a Bill Boyd, che lo introdusse nel casinò Golden Nugget locale.

In realtà, già prima che avvenisse questa formalizzazione se ne era diffusa una sua versione leggermente diversa nel Midwest statunitense. In particolare, nelle città di Detroit e Chicago si giocava già a two by three, in cui all’inizio della partita ogni partecipante riceveva 5 carte coperte – una in più di quanto avviene attualmente.

In quel periodo, questo antesignano dell’Omaha era conosciuto con diversi nomi a seconda del luogo in cui veniva giocato. Tra questi, si ricordano Fort Worth, Nine Cards, Oklahoma, 8 or Better e High/Low Split.

Lo scopo del gioco

L’obiettivo generale di qualsiasi variante del poker è quello di raggiungere la fase finale dello showdown – il momento in cui tutti i giocatori espongono le proprie carte agli avversari – con il punteggio più alto. In alternativa, ci si può anche aggiudicare le chips nel piatto nel caso in cui tutti i presenti facciano fold, ossia si ritirino in anticipo.

Questo vale anche per il Texas Hold’em e l’Omaha. Occorre però sottolineare che proprio di quest’ultima tipologia di poker esiste una variante specifica – l’Omaha Hi/Low – in cui il piatto viene diviso a metà tra chi ha la combinazione migliore e chi, invece, possiede la peggiore. 

Numero di carte iniziali

Nel Texas Hold’em, all’inizio della mano il dealer distribuisce a ogni giocatore due carte coperte o hole cards, ossia con la faccia non visibile agli altri presenti. Queste potranno essere combinate – singolarmente o entrambe – con le altre carte che verranno distribuite nelle fasi successive della partita.

Per quanto riguarda l’Omaha, invece, il numero di carte iniziale raddoppia. In questo caso, dovranno essere utilizzate obbligatoriamente due di queste in combinazione con quelle che si riceveranno gradualmente fino alla fine della partita.

Carte comunitarie

Nonostante differiscano nel numero di carte distribuite nella prima fase di gioco, entrambe le versioni sono accomunate dal fatto che, durante la partita, vengono messe sul tavolo altre cinque carte scoperte – e quindi visibili a tutti – tra cui scegliere. Si tratta delle cosiddette carte comunitarie che fanno rientrare il Texas Hold’em e l’Omaha nel cosiddetto gruppo community card insieme per esempio al Chowaha, il Crazy Pineapple e il Royal Hold’em.

Alla fine della partita, dunque, nel Texas Hold’em si avranno cinque carte in mano risultanti dalla combinazione di una o due hole cards con tre o quattro community cards. Nell’Omaha, invece, si tratterà obbligatoriamente di due hole cards più 3 community cards.

Valore del piatto

Un’altra delle differenze significative tra il Texas Hold’em e l’Omaha consiste nel valore dei piatti che i giocatori saranno in grado di aggiudicarsi in oggi singola mano. Questa caratteristica è strettamente collegata proprio con il numero di hole cards che ogni giocatore riceve all’inizio della partita e di cui si sono appena illustrati i dettagli.

Il fatto che in questa fase nell’Omaha si abbia a disposizione un numero superiore di carte fa si che si possa dare vita a un numero nettamente più alto di combinazioni. Come conseguenza, per i giocatori è molto più probabile rimanere in gioco più a lungo, contribuendo così a incrementare notevolmente il valore del piatto fino al raggiungimento dello showdown.

Svolgimento della partita in dettaglio

Nel Texas Hold’em, iniziano la partita i due giocatori che occupano le posizioni alla sinistra del dealer. Detti anche Small Blind e Big Blind, questi devono realizzare una puntata al buio, ossia ancora prima di aver ricevuto le carte iniziali.

A questa fase segue quella di Preflop, nella quale gli altri giocatori potranno decidere se partecipare alla mano, ritirarsi o rilanciare dopo aver visto le prime due carte. Dopodiché, prima dello Showdown arriva il momento del Flop, del Turn e del River; tutte seguite da giri di scommesse, queste tre fasi consistono nel disposizione sul tavolo di tre, una e un’ultima carta comunitaria, rispettivamente.

Nell’Omaha la partita si svolge esattamente nella stessa maniera. L’unica differenza consiste nella distribuzione del numero diverso di carte iniziali al quale si è fatto riferimento in precedenza.

Texas Hold’em e Omaha – in conclusione

Dal confronto realizzato, risulta che nonostante alcune differenze minime il Texas Hold’em e l’Omaha hanno numerosi punti in comune. Anche se le loro date di nascita e il numero di carte che vengono distribuite all’inizio della partita non coincidono, il loro obiettivo e le fasi nelle quali si sviluppano le mani sono esattamente le stesse.

Come si è potuto comprendere in questa breve guida, entrambe queste varianti sono estremamente emozionanti. Dopo averla consultata, non resta altro da fare che mettersi alla prova per scoprire quale delle due si confà più ai propri gusti e le proprie esigenze.