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Non solo calcio

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Come tutti noi ben sappiamo, quando si parla di sport e di Italia, è più che naturale vedere come, nel nostro Paese, “regni incontrastato” il calcio. Per capire tutto ciò vi basterà dare un’occhiata alle pubblicità in televisione, portali sportivi che mostrano i migliori giocatori del 2021 in serie A,  video su YouTube, ai giochi fatti dai bambini e dagli amatoriali presso i giardini pubblici oppure i campetti sportivi e così via.

Tra gli eventi poi che genereranno una vera e propria “febbre”, ovviamente nel senso più laterale del termine poiché ce n’è un’altra che tutti noi conosciamo anche fin troppo bene, ed è quella dei Mondiali che quest’anno si disputeranno nel caldissimo e meraviglioso Qatar. Proprio per questo motivo le partite si terranno tra novembre e dicembre al posto dell’estate perciò, se volete piazzare delle scommesse calcio, abbiate ancora un po’ di pazienza.

Pallone a parte l’Italia ha ampiamente dimostrato, soprattutto nel corso dello scorso 2021, come fosse in grado di conseguire dei risultati sportivi assolutamente mirabolanti che ben si distanziavano dal famoso campo con le due porte ed i segni per terra.

Scherma, atletica, pallavolo, nuoto, specialità para olimpiche, ma soprattutto ciclismo. Una disciplina sportiva che sa benissimo come premiare la tenacia e la pazienza sia degli stessi atleti che dei suoi appassionati finendo per diventare una vera e propria “fabbrica” di miti e di tradizioni sportive che si tramandano di generazione in generazione.

La Maglia Rosa oggi, dunque, rimane uno dei riconoscimenti più ambiti per chi decide di mettersi sul sellino ed ha spinto molti grandi campioni della due ruote fino ai limiti estremi per entrare, di diritto, nella leggenda di tale sport. Sport che oggi, soprattutto per la presa di coscienza di stampo più ambientalista, sta rivivendo una sorta di seconda giovinezza con biciclette sempre più leggere ed ergonomiche per “macinare” chilometri.

E visto che, come in ogni disciplina che si rispetti, ci devono per forza di cose essere dei campioni ad ispirare le generazioni successive, lo stesso è accaduto qui con Costante Girardengo reso celebre, oltre che per i suoi grandi risultati, anche dal brano “Il bandito e il campione” del cantautore Francesco De Gregori.

Il brano, scritto dal fratello Luigi Grechi, racconta dunque dell’infanzia di Girardengo che, dal suo paesello in Piemonte, comincia ad ottenere i primi risultati sportivi sin da bambino. Tale passione viene inoltre condivisa con un paesano, Sante Pollastri, che finirà per diventare un bandito. Ma veniamo ora, in breve, ai risultati di Girardengo.

Nel 1913, a soli 20 anni, partecipa al suo primissimo Giro d’Italia e così continuerà fino alla primavera del 1936 quando verrà battuto da Gino Bartali. Una carriera sportiva di poco più di 20 anni che, però, ancora oggi suscita ancora ammirazione e rispetto.

Costante Girardengo ha corso infatti circa 300 corse su strada e ne ha vinte circa la metà mentre, per quanto riguarda quelle su pista, si sfiorano le 1000 prima di dare l’addio al sellino e dedicarsi alla sua carriera da allenatore e preparatore atletico. E pensare che, all’inizio, era solo un ragazzino che scorrazzava per le strade sterrate, ma la vita sa sempre come sorprendere.