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Nettuno, accessi a mare e sicurezza: i cittadini chiedono al sindaco la riapertura di 4 varchi

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Tornano all’attacco i cittadini del comitato che da tempo si batte per la riapertura dei varchi a mare nel tratto di litorale di Ponente a Nettuno compreso tra il Belvedere e i Marinaretti. Lo fanno con una nuova nota inviata al sindaco Alessandro Coppola, invitato a riaprire immediatamente quattro varchi indicati dagli stessi cittadini che preannunciano nuove azioni legali. È una lettera molto dettagliata nella quale si fa riferimento a due episodi relativi all’incidente occorso ad una bambina di 11 anni caduta sugli scogli e al malore che ha colto una settantenne; entrambi i fatti sono avvenuti sulla spiaggia di Ponente ed i soccorsi, in entrambi i casi, sono arrivati con grave ritardo proprio per la difficoltà di accesso al tratto di arenile.
Gli 852 cittadini di Nettuno firmatari della Petizione di febbraio 2020 che a fine luglio scorso l’avevano ringraziata con una lettera aperta ai media per l’apertura – scrivono gli 852 nettunesi che alcuni mesi fa, sulla questione, hanno presentato un esposto in Procura – seppur tardiva e temporanea, della discesa a mare in oggetto pensando anche di ritirare la denunzia alla Procura di Velletri, ormai sono esasperati dopo aver letto le motivazioni con cui il TAR ha fulminato la Sua ordinanza ed ha consentito agli abitanti del civ. 95 di richiudere la scalinata. Infatti sono rimasti basiti per l’incapacità e l’incompetenza dei suoi Dirigenti, ben pagati, non essendo stati capaci nemmeno di copiare pedissequamente la procedura di esproprio eseguita correttamente nel 2009 dall’ing. Saieva nei confronti di Pica. Ma alcuni giorni dopo la chiusura si sono verificati sulla spiaggia libera della Divina Provvidenza due episodi di difficoltà nei soccorsi ai bagnanti, riportati anche dai media, che hanno addirittura sconvolto i bagnanti presenti e tutta l’opinione pubblica nettunese che ormai pubblicamente considera responsabili (sperando che non accada l’irreparabile) Lei Sindaco e i suoi Dirigenti.
Tornando a quanto sbandierato ai 4 venti dai proprietari della palazzina del civ. 95, ovvero che hanno vinto il ricorso al TAR – continua la lettera – non corrisponde a verità; il TAR non ha negato la PUBBLICA UTILITA’ della scala aperta con l’ordinanza 92/2021 del Comune di Nettuno, ma ha solo riscontrato un vizio di forma non sanabile, quindi annullandola. Ma disponendo che per la suddetta PUBBLICA UTILITA’ il Comune rieseguisse CORRETTAMENTE tutta la procedura di esproprio, verificando anche la possibilità di aprire altre scale.
Orbene gli 852 firmatari sono rimasti stupefatti dall’indifferenza del Sindaco dopo i 2 episodi descritti, in quanto si aspettavano un intervento d’urgenza per la PUBBLICA SICUREZZA (ed il Sindaco ne ha pieni poteri) viste le disposizioni del TAR anche per quanto riguarda altre soluzioni alternative”.
Nella lettera gli 852 cittadini chiedono al sindaco di “riavviare inderogabilmente al più presto possibile le procedure di esproprio adottando il procedimento corretto come indicato dal TAR”. Queste le quattro discese;
il numero civico 87, discesa che il Comune voleva aprire già nell’estate del 2020; apertura che poi è stata bloccata per ignoti motivi, ma ormai noti a tutti, cosa che ha fatto decidere noi cittadini per la presentazione della successiva denunzia penale;
il numero civico 93, quella appena chiusa dal TAR per un vizio di forma;
il numero civico 125a, di cui il Comune sicuramente mantiene tuttora la servitù, dovendo servire ai cittadini per accedere alla piscina pubblica a livello mare prevista come atto d’obbligo, ma mai costruita;
• infine Le chiediamo la scala un po’ più avanti del civ. 125a in direzione Anzio che sembra avere anch’essa, a memoria di anziani nettunesi, i requisiti necessari per un esproprio.
Inoltre Le ricordiamo (anche se ne è stato l’ingegnere progettista) – continua la lettera – che annesso alla proprietà del civ. 125, precisamente al civ. 121, c’è un montacarichi da sempre in disuso, in quanto la sua gestione/manutenzione è sempre stata ritenuta troppo onerosa dai residenti estivi; il Comune potrebbe riattivarlo e gestirlo solo nei mesi estivi per i portatori di handicap.
Le 4 discese indicate, invece, per il “DIRITTO DI ACCESSO AL MARE” e perché non si ripeta il drammatico episodio di soccorso già descritto che ha portato una nota cittadina di Nettuno in coma al San Camillo, devono essere mantenute permanentemente aperte e libere da cancelli tutto l’anno, in quanto anche d’inverno le suddette spiagge sono frequentate da sportivi che praticano SURF, WinSurf, ecc., e da chi porta il proprio cane in spiaggia.
In mancanza o in caso di tempi lunghi sperando nell’oblio di fine estate, i denunzianti in rappresentanza degli 852 firmatari dell’esposto, patrocinati dall’avv. Adolfo Bruno, presenteranno denunzia alla Corte dei Conti per lo spreco di denaro pubblico nella vicenda del civ. 93 affinchè accerti se il comportamento della PA sia stato colposo o doloso, e si costituiranno parte civile nel futuro processo penale, chiedendo al Magistrato un equo indennizzo per i due anni e le due relative stagioni estive trascorse dall’esposto senza poter usufruire di beni demaniali pubblici”.