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Nettuno, opposizione critica nei confronti dell’assessore Noce

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Piovono critiche dalla minoranza sulla gestione della problematica Covid all’interno dell’assessorato ai Servizi Sociali di Nettuno, guidato dall’assessore Maddalena Noce. La prima segnalazione arriva dai componenti dei gruppi del Partito Democratico e Patto per Nettuno, che sottolineano negativamente la scelta di distribuire alla cittadinanza con necessità particolari i fondi arrivati dallo Stato attraverso carte di credito prepagate.

Questa cosa comporterà un costo per tutti – spiegano i quattro consiglieri – i primi a pagarlo saranno proprio i beneficiari dell’intervento, perché ovviamente l’attivazione di queste carte sarà a pagamento per il comune e questa cifra verrà sottratta dai soldi stanziati dal Governo con il risultato di diminuire quanto effettivamente andrà nelle tasche dei cittadini. Ma non finisce qui, il costo di questa scelta lo pagheranno anche gli esercenti, perché com’è noto quando si paga con una carta di credito il commerciante subisce un costo, le commissioni, cosa questa quindi che penalizzerà i piccoli negozi“.

I due gruppi ricordano poi come la questione fosse già stata affrontata e che il Consiglio Comunale si era già espresso trovando una soluzione al problema: “la scorsa primavera il consiglio comunale, su proposta del consigliere Taurelli – ricordano i quattro consiglieri – aveva votato una mozione che impegnava la giunta a caricare questi soldi sulle tessere sanitarie dei cittadini totalmente a costo zero, grazie all’importante impegno sociale che si era assunta la BCC di Nettuno. Nonostante una delibera (quella delle tessere sanitarie) approvata dal consiglio e le raccomandazioni fatte venerdì al sindaco, di ricordarsi questa delibera, la giunta durante una pausa del consiglio, senza dire niente, alla chetichella, mette questa fregatura nel pacco di Natale dei nettunesi“.

I rappresentanti della minoranza annunciano quindi che continueranno la propria lotta contro questa scelta: “Presenteremo formale denuncia alla Corte dei Conti perché è giusto che questo danno che è stato fatto ai cittadini di Nettuno lo paghi di tasca priopria chi l’ha causato per imperizia o incapacità.
Concludiamo dicendo che non sappiamo che altro debba fare l’assessora Noce per essere accompagnata alla porta“.

Forti critiche giungono anche dal gruppo politico di Nettuno Progetto Comune, composto dai consiglieri Daniele Mancini e Simona Sanetti, che torna sulla scelta del consiglio comunale di votare contro la proposta di redigere una “mappa della fragilità” del territorio, uno strumento che avrebbe potuto aiutare il terzo settore, soprattutto in un momento particolare come quello della pandemia che stiamo vivendo.

Abbiamo sempre sostenuto – scrivono i due – che un’emergenza socio-sanitaria e socio-economica così complessa e difficile va affrontata con provvedimenti e strumenti altrettanto emergenziali, sistematici ed articolati. Nell’ultimo consiglio abbiamo proposto di adottare e dotarsi come Ente territoriale della “mappa della fragilità”: uno strumento operativo per agire velocemente e efficacemente, come amministrazione comunale, con interventi mirati a sostegno delle fasce più deboli e dei soggetti più fragili. Abbiamo osservato e studiato quello che stanno facendo altre amministrazioni virtuose seppur a livelli più estesi per territorio e popolazione, adattandolo alla nostra realtà demografica e territoriale.

Parliamo di interventi socio-assistenziali, logistici, economici e magari anche socio-sanitari in collaborazione con le autorità regionali, proprio grazie ad una mappatura costante e aggiornata gestita dalla tanto decantata unità di crisi del Sindaco Coppola.
La sua maggioranza ed il sindaco stesso hanno votato contro la nostra mozione. Quindi a parere del primo cittadino e dei suoi consiglieri non occorre fare nulla, nessuna idea, iniziativa, nessuna azione immediata: “…a noi non serve quello che fanno a Bologna, noi andiamo tra la gente tutti i giorni e conosciamo bene le necessità e i problemi di ogni nettunese…”, questa la risposta alla nostra proposta, bocciata in consiglio“.