Durissimo attacco della segreteria di Rifondazione comunista di Anzio dopo la decisione di Acqualatina, gestore locale del ciclo delle acque, che in piena pandemia ha deciso di mettere in cassa integrazione i propri dipendenti.
“Acqualatina – scrive Rifondazione in una nota – continua nella sua ricerca sfrenata di profitto sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori. Bollette sempre più salate, minacce di distacchi e scarsa manutenzione della rete idrica. Per non farsi mancare nulla è di pochi giorni fa la notizia della richiesta fatta da questa azienda di accedere alla cassa integrazione per i propri dipendenti, nonostante gli extra profitti ottenuti in questi anni. Solidarietà con i lavoratori e le lavoratrici, incolpevoli della gestione vessatoria di un bene comune che la loro azienda pratica, ma questo è l’ennesima dimostrazione di come le scelte politiche compiute negli ultimi venti anni, che hanno condotto alla privatizzazione del servizio idrico integrato siano disastrose sia per i lavoratori sia per i cittadini”.
“Neanche la pandemia – continua la nota di Prc – ha mosso a “compassione” tale azienda: le esose bollette non sono state sospese, anzi continuano ad aumentare, nonostante la drammatica situazione di una larga fascia di popolazione costretta in casa, senza lavoro, senza reddito, spesso senza cibo. La logica privatistica che ha portato alla mercificazione dell’acqua mostra in un frangente come questo tutta la sua insensatezza, senza che i Sindaci di Anzio e Nettuno, si oppongano quando ne avrebbero le facoltà. Preferiscono, forse, spartirsi i dividendi di Acqualatina, piuttosto che garantire il diritto di accesso all’acqua? I Sindaci di Anzio e Nettuno insieme agli altri della provincia di Latina, fanno parte di tale società in quanto membri dell’Ato 4”.
“Siamo di fronte all’ennesima brutta pagina di una storia sbagliata – conclude la nota -, che andrebbe chiusa immediatamente, ma che una politica collusa di una borghesia internazionale rapace e parassitaria, si ostina a mantenere in vita. La privatizzazione dei beni comuni è stata una delle azioni più vergognose degli ultimi anni e questi episodi ne sono la dimostrazione”.
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