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Nettuno, l’opposizione: “La consigliera Ginnetti assessore a tutti gli effetti; va surrogata in consiglio”

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Rischia di complicarsi maledettamente per l’amministrazione comunale di Nettuno la storia del conferimento della Delega smart city alla consigliera comunale della Lega Tiziana Ginnetti attraverso un decreto del sindaco del 17 dicembre scorso. Per i consiglieri comunali Roberto Alicandri, Antonio Taurelli, Marco Federici e Waldemaro Marchiafava l’incarico infatti non è progetto, ma molto ampio, coincidente con il mandato del sindaco, tanto da ritenere che si tratti di una vera e propria delega assessorile. Che, dunque prevede la decadenza della Ginnetti da consigliera comunale e la sua sostituzione nell’assise. I dubbi sulla nomina i quattro consiglieri comunali li hanno inviati al sindaco Alessandro Coppola, al segretario generale Tullio Di Ascenzi, al presidente del consiglio comunale Giuseppe Barraco, alla Prefettura di Roma e al ministero degli Interni. L’argomento vicenda sarà affrontato nel question time nel consiglio comunale convocato per domani.

“Cosi come definito – scrivono nel dettaglio i quattro consiglieri di opposizione – l’incarico ha natura ampia e delega il consigliere non su uno specifico compito o progetto ma viene delegato a sviluppare tutte le iniziative amministrative per dar seguito all’informatizzazione delle città, non a caso nel decreto si delega su una materia e non si incarica su un progetto specifico e limitato nel tempo; tale nomina si può configurare come una delega assessorile a tutti gli effetti”. I quatto consiglieri di opposizione rilevano anche che “nell’ultimo consiglio comunale non era stata data comunicazione di tale incarico, così come previsto dal decreto stesso”. “Permanendo tale delega – notano – si deve desumere che il neo assessore Ginnetti entri nella squadra di Giunta e venga surrogato alla prima seduta utile”. Per questo Marchiafava, Taurelli, Alicandri e Federici interrogano sindaco e segretario sulla legittimità della nomina e chiedono “se la mancata surroga nella seduta precedente non infici le delibere approvate in assenza di un consiglio perfezionato” e “se il sindaco procederà alla regolarizzazione della Giunta, visto che il numero di assessori oggi risulta essere non conforme al dettato di legge”. Insomma, un pasticcio: se questo è il quadro c’è un assessore di troppo.