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Nettuno, contributi di Natale: anticipati 14 mila e 500 euro alla Pro loco “Citta di Nettuno”: scoppia la polemica

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Chi viene liquidato in parte per l’organizzazione di eventi di Natale e fine anno a Nettuno e chi invece deve ancora aspetta dalla scorsa estate. Insomma, figli e figliastri. E la denuncia, in una nota, del responsabile della società Visual Design Studio Giovanni Reali che la scorsa estate ha organizzato eventi per l’Estate nettunese con un contributo di 3.500 euro che il Comune non ha ancora non ha erogato. Lo stesso comune che in data 7 gennaio 2020 ha invece deliberato a favore della Pro loco ‘Città di Nettuno’ ben 14 mila e 500 euro, ossia il cinquanta per cento del contributo previsto per l’organizzazione di alcuni eventi di fine anno. Una bella fetta di contributo in barba a chi, invece, aspetta da mesi per molto meno.
In effetti – scrive Giovanni Reali – la vecchia con la scopa non ha cancellato tutto perché dell’estate sono rimasti i debiti, pochi forse per chi gestisca centinaia di migliaia di euro per manifestazioni ed eventi, ma credetemi 3,500,00 euro di contributo per un giovane che ha investito più del doppio e che ha già pagato i fornitori sono una enormità, considerato che in sede di approvazione la richiesta di contributo era stata falcidiata garantendo una rapida definizione anche economica. Qualcuno potrebbe obiettare che chi lavora con la Pubblica Amministrazione deve saperlo che i tempi di pagamento sono lunghi, anche vero, ma 120 giorni non sono pochi e diventano una eternità quando scopri che per la manifestazione del Capodanno il tempo non trascorre, o meglio non è necessario che trascorra perché i pagamenti vengono addirittura anticipati ed erogati per importi non del tutto esigui, il 50% dell’affidamento”.
La questione – continua Reali – fermo il grave danno che sto subendo per il ritardo nel pagamento, considerato che ho dovuto già mettere in mora il Comune per violazione delle norme sui pagamenti come previsti dalla Finanziaria del 2019 (che resta silente pur essendo trascorsi dieci giorni), che ho pagato anche le tasse su somme che non ho ancora ricevuto, dicevo la questione resta quella disparità di trattamento, di mancanza di equità che si ripercuote in maniera indefettibile sulla concorrenza e sulla possibilità di ciascuno degli operatori economici di partecipare in maniera eguale e libera alla formazione del processo economico con la pubblica amministrazione. Per dirla in parole povere, ci sono figli e figliastri: per qualcuno le regole si interpretano, per altri si osservano letteralmente e senza alcuna possibilità di valutazione “discrezionale”. Le regole del gioco – conclude – dovrebbero valere sempre mentre purtroppo è evident che qui, nella terra dei selfie, le regole si modificano in corsa, e nella corsa se qualcuno resta indietro poco importa”.