Alla fine la colpa è di Luca Brignone che si è preso l’epiteto di “imbecille” dal sindaco di Anzio Candido De Angelis durante la riunione della Commissione speciale sul ciclo dei rifiuti. Ricapitoliamo: nella riunione della Commissione consiliare speciale sui rifiuti il consigliere di Alternativa per Anzio chiede al sindaco come mai non sia andato in Regione alla Conferenza regionale sul ciclo dei rifiuti; De Angelis risponde che non ha mai ricevuto alcuna comunicazione e a quel punto il consigliere Brignone sorride lievemente e scuote la testa in segno di dissenso. Il sindaco a quel punto perde la testa e offende Brignone dandogli dell’imbecille e tirando in ballo la famiglia del consigliere. Un comportamento grave a nostro avviso che denota, purtroppo, un deficit di democrazia. Scoppiata la polemica, invece di chiedere scusa, il sindaco De Angelis ribatte e spiega che ha risposto così perché Brignone gli ha riso in faccia e lui non si fa ridere in faccia da nessuno. Peccato che i tanti presenti riferiscano un lieve sorriso ironico di Brignone a contestare la giustificazione di De Angelis.
Evidentemente il nervo del sindaco era scoperto tanto da farlo scattare come una molla. Un comportamento inconcepibile: Brignone potrà avere anche l’età per essere il figlio di De Angelis, come ha anche detto il sindaco, ma è sempre un consigliere comunale e va rispettato. In soccorso del sindaco arriva la grancassa della maggioranza e nello specifico dei consiglieri e assessori della lista De Angelis – una sorta di assiemaggio acritico – che hanno espresso solidarietà al sindaco e critiche a Brignone: nei documenti hanno fatto riferimento all’”etica” e al “volere popolare” che si è espresso a favore del centrodestra alle ultime elezioni amministrative. E nel documento della lista De Angelis che dà a Brignone lezioni di etica spicca anche la firma dall’assessore Valentina Salsedo a processo per l’inchiesta “27 proroghe”; un assessore, giova ricordarlo, che De Angelis ha messo in mora e al quale è pronto a chiedere i danni in caso di condanna. Una chiara incompatibilità che tutti fanno finta di non vedere. Però si dà lezione di etica a Brignone. Fantastico.
Tornando sull’argomento rifiuti ancora aspettiamo che il sindaco De Angelis faccia ricorso all’Onu – così era arrivato a dire in campagna – contro la centrale biogas della Spadellata i cui lavori sono belli che terminati. Senza tenere conto del centro di stoccaggio di via delle 5 Miglia e della possibile seconda centrale biogas, quella della Sacida a duecento metri dalla scuola elementare del quartiere. Ma di questi argomenti, è evidente, vista la reazione contro Brignone, non si deve parlare anche se Anzio rischia di diventare la pattumiera del Lazio. Un’amministrazione imballata, quella di Anzio, che delibera con il contagocce; in proposito abbiamo il dubbio che la Giunta deliberi visto che sull’albo pretorio on line è sparita dalla griglia dei documenti da evidenziare la dicitura “delibera di giunta” e nelle pagine dei vari documenti non c’è traccia recente di nemmeno uno di questi atti. Magari fosse solo questo: si fa finta di niente sul mancato rispetto delle quote rosa in Giunta rispetto al quale la Prefettura di Roma insiste, sul ruolo vacante di presidente del consiglio comunale che in maggioranza se lo sanno litigando, sul futuro porto di Anzio che ci sembra, purtroppo, una partita persa. E ciliegina sulla torta è di queste ore la determina dirigenziale che blocca dell’aggiudicazione dell’appalto per l’arredo urbano della litoranea finanziato con 1,5 milioni di euro dalla Regione Lazio che ha assegnato contributi anche ad altri comuni tra i quali Nettuno dove, invece, i lavori della pista ciclabile e dell’arredo urbano procedono spediti.
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