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Più ore per il gioco alle slot machine, duri M5S e Alternativa per Anzio: “Le famiglie dei malati di ludopatia ringraziano!”

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Sta facendo discutere, e non poco, il dietrofront del sindaco Candido De Angelis dopo la firma dell’ordinanza con la quale concede più ore per il gioco alle slot machine nelle sale gioco e scommesse del territorio comunale. Dure in proposito le opposizioni – in primis Movimento 5 Stelle e Alternativa per Anzio – che puntano il dito contro la decisione del primo cittadino. “Il Sindaco restituisce ulteriori ore di gioco – tuonano Rita Pollastrini, Alessio Guain e Mariateresa Russo del M5S –  Una decisione incredibile se si pensa che la finalità del provvedimento doveva essere la tutela della salute dei cittadini a rischio di ludopatia! Il Sindaco che fa la voce grossa in consiglio comunale e nelle Commissioni si fa dunque piccolo piccolo dinanzi al gioco d’azzardo? Di recente una grossa sala slot ha fatto ricorso contro l’ordinanza, questo passo indietro potrebbe rappresentare dunque un modo per evitare la via giudiziaria? Avevamo già espresso le nostre perplessità in merito al provvedimento, assolutamente insufficiente se non supportato da un Regolamento che stabilisca distanze minime dai luoghi sensibili, da incentivi a chi toglie le slot e da forme di assistenza socio sanitaria a chi è vittima di ludopatia. Ora questo dietro front mostra l’incapacità di affrontare seriamente il problema con un progetto e con la determinazione necessaria. Le famiglie dei malati di ludopatia ringraziano commosse“.

Assolutamente critico anche Luca Brignone di Alternativa per Anzio: “L’azzardo è un’industria: non crea valore bensì lo consuma rovinando legami sociali e dissipando risparmi e capitali. Anche quello legale, offerto dallo Stato, va perciò chiamato con il suo nome che non è “gioco” e non è “abilità”. L’azzardo è azzardo, genera crescente povertà e sofferenza ed è, in modo sempre più chiaro, una questione di salute pubblica, di legalità, di malessere familiare e sociale. I nostri amministratori lo sanno che bisogna intervenire per regolare e limitare il fenomeno perché il problema è serio e preoccupante per l’impatto sulla vita dei cittadini ma il 18 settembre hanno deciso di fare due passi indietro, tenere buoni gli “scontenti” e concedere tre ore al giorno in più di “gioco”.