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Brazilian Jiu Jitsu: analizziamo da vicino la distanza prossemica

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Jiu Jitsu

Con i tempi che corrono sapersi difendere sta diventando sempre di più un dovere per il singolo cittadino, nonostante il grandissimo impegno da parte delle forze dell’ordine, i casi di aggressione soprattutto in strada non accennano a diminuire.

Un controllo del territorio anche se capillare, non impedirà che avvenga un evento avverso e imprevisto, sicuramente quante più forze dell’ordine riescono ad essere presenti sul territorio, quanto più la commissione dei reati contro la persona e il patrimonio si riduce drasticamente.

Quali sono i soggetti più a rischio di subire una violenza? Lo abbiamo chiesto al M° Salvatore Ferrante, cintura nera di BJJ, rappresentante della Batatinha Team Italia del Prof. Alexander Vasconcelos Dos Santos.

Sicuramente i soggetti più a rischio sono le donne, ma comunque siamo tutti delle potenziali vittime di un ipotetico aggressore, nessuno è immune.

Quali sono i luoghi più assoggettati a questo tipo di rischio?

Direi ovunque, tutti i luoghi aperti o chiusi, frequentati o isolati, illuminati o bui, le aggressioni possono avvenire in qualsiasi momento e soprattutto inaspettatamente. Potrebbe succedere che vai al bar a prendere un caffè e arriva l’ubriaco  di turno che ti chiede una sigaretta, tu non fumi e ti prende a schiaffi in faccia, può capitare che stai in coda alla cassa al supermercato e il tossico di turno pretende di passarti avanti e ti dà una testata, può succedere che stai per salire sulla metro e uno squilibrato ti tira un pugno in faccia , insomma può succedere di tutto e a tutti, purtroppo la realtà supera sempre la fantasia.

Si può prevenire un’aggressione?

Uno argomento che tutti dovrebbero conoscere è la “distanza prossemica” ,

La Prossemica indica lo spazio che viene adottato dalle persone quando si relazionano Da un certo punto di vista siamo come gli animali per quanto riguarda la definizione di un proprio territorio. Quando una persona cerca di invadere il nostro spazio ci sentiamo a disagio e soprattutto ci viene spontaneo cercare di difenderci.
Lo spazio che noi decidiamo di occupare in qualsiasi contesto della nostra vita, manderà a livello inconscio dei messaggi non verbali agli altri. L’antropologo Edward T. Hall elaborò il modello delle distanze interpersonali, che racchiudono le 4 tipologie di distanze (cerchi) che le persone assumono nei rapporti sociali: cerchio 1) distanza minima 0-45 cm, cerchio 2) distanza personale 45-120 cm, cerchio 3) distanza sociale 120-300 cm, cerchio 4) distanza pubblica (oltre 3 metri).

Arriviamo al dunque, tutte le aggressioni partono dalla “distanza sociale” 120-300 cm e avvengono all’interno della “distanza minima” 0-45 cm .

Come possiamo utilizzare la “distanza prossemica” nelle aggressioni?

E’ semplice, un potenziale aggressore diventa tale solo ed esclusivamente nel “cerchio 1” , prima di arrivare a quella distanza deve obbligatoriamente passare per il “cerchio 2” , che è proprio quello che dobbiamo imparare a sfruttare a nostro favore, la distanza del “cerchio 2” . Un’aggressione frontale ci porterà a dover scegliere due strade: attacco o fuga.

Attacco: il mio aggressore dal “terzo cerchio” sta passando al secondo, qui il mio corpo e la mia mente si devono preparare allo scontro, non posso farmi trovare impreparato, se l’aggressore entra nel “primo cerchio” e non sono pronto all’attacco non avrò possibilità di salvarmi. Devo attaccare mentre il mio opponente è nel “cerchio 2”.

Fuga: il mio aggressore sta nel secondo cerchio, non voglio lo scontro, provo ad intimare all’assalitore di non avvicinarsi e nel frattempo arretro e mantengo la distanza di sicurezza, se non recepisce i comandi vocali, devo scappare prima che arrivi al primo cerchio.

Saper individuare la giusta distanza prossemica porterà ad evitare due terzi delle aggressioni. La restante parte delle aggressioni avviene per una cattiva lettura degli ambienti circostanti e allo scarso livello di attenzione, una piccola percentuale, quella più infausta e pericolosa ricade nelle aggressioni cosiddette “a tradimento”, su quelle non puoi farci niente.

Si può allenare la capacità di lettura della distanza prossemica?

Come dicevo prima, in situazioni di rischio abbiamo solo due strade, la fuga e l’attacco. Per essere preparati alla fuga, posso consigliare un bel corso da centometrista o da maratoneta; per quanto riguarda l’attacco dovete obbligatoriamente essere preparati, mai improvvisarsi, bisogna saper interagire con l’ambiente circostante, avere prontezza di riflessi, strategia, competenza tecnica e un’ottima preparazione fisica e psicologica, insomma devi essere abituato al combattimento a contatto pieno.

Praticare arti marziali o sport da combattimento, ti aiuterà sicuramente a sviluppare una grande capacità di lettura delle situazioni a rischio e soprattutto ti permetterà di sviluppare la tua personale distanza prossemica.

Cosa puoi consigliare a chi decide di imparare a difendersi?

Di affidarsi a persone serie, professionali e competenti, obbligatoriamente riconosciute dalle federazioni accreditate dal CONI. Evitate gli “sciacalli da tatami”, maestri da bar e campioni del mondo di pseudo associazioni sportive che si spacciano per federazioni.

La difesa personale è un concetto molto delicato e complicato, non puoi imparare a difenderti con qualche ora di corso antiaggressione, devi praticare costantemente uno sport da combattimento, il BJJ e le MMA (due facce della stessa medaglia), possono sicuramente contribuire a sviluppare una buona efficienza fisica, mentale e tecnica. Per chi volesse avere più informazioni può consultare il sito internet www.batatinhateamroma.it, oppure tramite pagina FB Batatinha Team Roma – Brazilian Jiu Jitsu Academy.

 

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