Home Cronaca Anzio I presidi di Anzio e Nettuno lasciano Libera, nasce Reti di giustizia

I presidi di Anzio e Nettuno lasciano Libera, nasce Reti di giustizia

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Anzio, Nettuno, Aprilia, Cisterna e Latina hanno deciso di lasciare Libera contro le mafie  e di dar vita ad una nuova associazione che si occuperà anche di formazione nelle scuole, informazione pubblica, sostegno all’inclusione sociale, cultura e sviluppo della cooperazione sociale per progetti sui beni confiscati e sequestrati 

Rapporti deteriorati con la dirigenza che non ha un occhio vigile su questi territori e una linea di chiusura dei vertici che delegittima il lavoro svolto dai volontari. Queste le motivazioni che sono alla base della decisione dei presidi di Anzio, Nettuno, Aprilia, Latina e Cisterna di uscire definitivamente da Libera associazioni, nomi e numeri contro le mafie e di costituire l’associazione Reti di Giustizia. “La nostra decisione di uscire da Libera è stata molto sofferta in quanto continuiamo a riconoscerci in tutti i principi che Libera ha proposto e portato avanti dalla sua fondazione fino al passato recente – si legge in una nota firmata dai cinque presidi – Negli ultimi anni infatti, l’associazione in cui credevamo ha avviato un profondo cambiamento di cui non sono ancora chiari portata e obiettivi: più che gli ideali che ne sono stati sinora la base oggi le priorità sembrano essere gli aspetti economici, la visibilità mediatica, le attività di lobbying. La centralizzazione autoritaria delle decisioni, l’incapacità di riconoscere gli errori, il permettere alla dicotomia fedele/infedele di emergere dentro l’associazione, il ricondurre tutti i problemi che nascono ad aspetti personali e non “politici”, nascondendo il tutto dietro un generico e velleitario “va tutto bene” o un altrettanto generico “vogliamoci bene” generalizzato, sono alcuni dei sintomi di questa deriva dell’associazione. Tutte cose che non possiamo condividere“. Convinti che è comunque essenziale proseguire l’impegno finora profuso in questa parte di territorio, i volontari hanno quindi deciso di costituire una nuova associazione con l’obiettivo di “informare sulla presenza della criminalità organizzata e delle mafie nei nostri territori, di denunciare il diffondersi della corruzione e di contrastare la diffusione della (pseudo) cultura mafiosa che ne è la matrice. Formazione nelle scuole, informazione pubblica, sostegno all’inclusione sociale, cultura e sviluppo della cooperazione sociale per progetti sui beni confiscati e sequestrati sono solo alcuni dei temi e degli obiettivi che porteremo avanti“.