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Triangolo rifiuti a Sacida, duro De Angelis: “Basta scuse. Se i privati vengono qualcuno li chiama”

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Dopo i risvolti di questi giorni e l’esito della commissione Ambiente (Leggi qui) di giovedì scorso, sulla vicenda delle biogas e del centro di stoccaggio rifiuti previsti nel quartiere Sacida, è il consigliere comunale Candido De Angelis – centrodestra di opposizione – ad intervenire, anche duramente, per dire la sua. Così mentre la temperatura delle proteste cittadine sta toccando vette altissime, l’ex sindaco di Anzio sbotta: “Non voglio pensare male, ma se questi privati vengono è perché qualcuno li chiama”. Dubbi destinati a lasciare traccia e ad avere un peso rilevante, rispetto alla posizione dell’Amministrazione comunale. “Diciamo no al triangolo di rifiuti a Sacida. Gli strumenti per opporsi agli impianti proposti ci sono e il Comune ha il dovere di attuarli. Dobbiamo smetterla con la storia della zona industriale dove tutto sarebbe consentito – ci dichiara De Angelis – quello è una quartiere e come tale va trattato: ci sono case, c’è una scuola, centro commerciale, basta con le scuse!“. E’ ancora il consigliere anziate a ricordare che quando, per pura casualità, uscì fuori il “caso” della biogas che ne fece “scoprire” subito un’altra, fu Danilo Fontana – anche lui consigliere di opposizione – a proporre la modifica del Regolamento di igiene e sanità, che è e resta l’unica soluzione concreta al momento – come ribadiscono anche i Comitati cittadini anti biogas – per dire “no” agli impianti. L’ex senatore fa anche un’ulteriore riflessione: “In un territorio piccolo qual è quello di Anzio, abbiamo tre proposte in un fazzoletto di terra. Mentre in Comuni limitrofi più grandi e con altrettante aree ad uso industriale, nessuno si presenta. Non voglio pensare male, ma temo che qualcuno dica a questi imprenditori di venire da noi“. Infine una considerazione su alcune vicende emerse rispetto alla presenza a Sacida della Palmolive: “Giù le mani da uno stabilimento storico che ha sull’economia della città una ricaduta che nessun altro ha. Mischiare questa storia dei rifiuti con la Palmolive  che ad Anzio ha realizzato due impianti di depurazione quando il Comune non sapeva neppure cosa fossero, è assolutamente fuori luogo“.