Nel frizzante clima natalizio di cui è intrisa l’aria in questi giorni spicca l’inaugurazione dell’imperdibile mostra fotografica con protagonista una inedita Nettuno. Colta nelle sue molteplici e variegate sfaccettature dall’obiettivo di quattro fotografi, alla città viene conferita, grazie a questa eccezionale occasione, piena dignità artistica, come chiaramente espresso dal titolo della collettiva: “La Città Ideale. La nostra città vista con l’occhio della fotografia, la bellezza, le incongruenze, i colori, i bianco e nero, dal rinascimento alla rinascita”. All’inaugurazione erano presenti il sindaco Angelo Casto e gli assessori Alessandra Biondi e Nanda Salvatori.
Fino all’8 gennaio sarà possibile ammirare, nell’affascinante cornice del Forte Sangallo, l’esposizione dei suggestivi scatti realizzati da Daniele Fratangeli, Massimo Margagnoni, Massimo Nardi e Giovanni Reali.
“Dieci foto ciascuno, quattro storie, quattro stili, un solo tema, declinato come l’occhio, l’anima e la tecnica fotografica hanno inteso”, spiega Gianluca Cesarini, presidente della “Poseidon s.r.l.”, società partecipata del Comune che ha curato tutta l’organizzazione e l’allestimento della mostra. “Nessun intento didascalico o propagandistico all’origine del progetto – afferma Cesarini – ma un unico scopo: mostrare ai fruitori una città filtrata dall’obiettivo fotografico di un gruppo di osservatori disincantati per offrire un momento di riflessione sulle bellezze e le incongruenze della città”. Inoltre, precisa, “Il sottotitolo della mostra, dal Rinascimento alla rinascita, prendendo le mosse dal nome del noto dipinto rinascimentale “La Città Ideale”, vuole essere un gioco e uno spunto per confrontarsi”.
Il percorso espositivo, che si articola per autore ma senza soluzione di continuità, è un vero e proprio viaggio emozionale: il pubblico, trasportato in una dimensione contemplativa di tempo sospeso, assiste ad una riscoperta della città in chiave completamente nuova.
Ogni fotografo esprime con originalità la propria sensibilità artistica, ritraendo aspetti e dettagli dei luoghi che spesso passano del tutto inosservati, offrendo una personalissima interpretazione del tema. Sembra di aver appesa davanti agli occhi una poesia per immagini: romantica ed infinita. Quattro diversi modi di vedere e di fotografare ma un comune denominatore: cogliere Nettuno in tutta la sua bellezza.
Ciascuno ha reso visibile il dettaglio nascosto secondo la propria prospettiva, unica e carica di significati.
Scriveva Italo Calvino nel suo romanzo “Le città invisibili”: “La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, virgole”. L’invisibile, seppur quotidiano, è catturato e amplificato dall’obiettivo fotografico: la spiritualità degli ambienti deputati al culto, l’immanenza e la furia della natura, la dolcezza e la commozione dei luoghi della pace eterna, il rigore archittettonico dei palazzi storici ritratti in tutto il loro fascino e la loro eleganza intatta nel tempo, tra presente e passato, con particolare attenzione ai dettagli e ai particolari. Nettuno si frantuma e si ricompone di continuo, scavando nell’animo del fruitore con una forza emotiva a cui è impossibile non arrendersi.
Interamente autofinanziata, la mostra, ad ingresso gratuito, è aperta dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 16,00 alle 19,00 tutti i giorni, escluso il 25 dicembre, il 1 e il 2 gennaio.