Non si arresta la scia di terremoti che dallo scorso 24 agosto sta colpendo l’Italia centrale. Tre nuove scosse, di cui la prima fortissima alle 7,40 di magnitudo 6.5, hanno fatto tremare gran parte del paese dal Trentino alla Puglia e svegliato con il cuore in gola anche le città di Anzio e Nettuno. Hanno tremato le pareti dei palazzi, gli oggetti sono caduti a terra, i lampadari non si fermavano più di oscillare e la gente è uscita in strada; i social network sono pieni di commenti di cittadini terrorizzati che hanno riferito di essersi spaventati parecchio: “Questa volta l’abbiamo sentito tutti. Mi sono svegliata di soprassalto – scrive Laura residente ad Anzio Colonia – il letto ballava e il lampadario oscillava in maniera incredibile. Sono scappata in strada e chiamato subito la mia famiglia per sapere come stava“. “Stavo facendo la colazione alle bambine – aggiunge Roberta – sono caduti i bicchieri. Mi sono pietrificata e ho temuto per il peggio, perché è stata molto lunga; le bambine hanno iniziato a gridare, ci abbiamo messo un po’ a farle stare tranquille“. La scossa, quella che ha rimbombato alle 7.40, è stata sentita distintamente a Falasche, Villa Claudia, zona Cinque Miglia, Anzio Colonia, Anzio 2 e Santa Teresa ad Anzio, e a Tre Cancelli, Piscina Cardillo e Nettuno centro.
Anche questa volta, secondo il Centro sismico Euro Mediterraneo, l’epicentro è stato sull’Appennino. Secondo l’Ingv la scossa di terremoto è partita a 10 km di profondità, con epicentro nella zona compresa fra Perugia e Macerata, precisamente tra Preci e Castel Sant’Angelo sul Nera, molto vicino a Norcia, nella parte più meridionale dello sciame in atto da giorni. Pochi minuti dopo la scossa principale, alle 07:44, s’è verificata un’altra scossa di magnitudo 4.6 nella stessa zona. Poi, alle 07:48, nuovo terremoto di magnitudo 3.9 stavolta più a Sud, tra Accumoli e Amatrice. Finora sono almeno 15 le scosse registrate dai sismografi del Centro nazionale terremoti.
I Vigili del Fuoco sono già al lavoro; la scossa delle 7.40 ha causato il crollo della Basilica di San Benedetto e della cattedrale di Santa Maria argentea, costruita nel IX secolo, gioiello dell’Italia centrale che aveva resistito alla scossa del 24 agosto. E’ l’edificio di culto più importante della diocesi di Norcia Spoleto.
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