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Biogas, si torna in consiglio. Il Comitato tuona: “Teatrino vomitevole”

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E’ stato convocato per venerdì 4 marzo alle 10.30 il consiglio comunale di Anzio. Undici i punti all’ordine del giorno che si annuncia sin da ora carico di tensioni; non solo perché tra i temi figura il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, ma soprattutto perché gli ultimi due punti – vedremo se anche stavolta si chiederà l’inversione dei punti – riguardano altrettanti “casi” dal sapore tipicamente nostrano: migranti a Lavinio mare e centrali a biometano tra Sacida e Padiglione. In attesa di quel consiglio comunale intanto a Villa Sarsina cresce il malcontento: ci si chiede se sarà un’assise compatta o ancora una volta frammentata quella che andrà a discutere. Il nodo da sciogliere resta sempre lo stesso: biogas sì o biogas no? Maggioranza e opposizione continuano a giustificare quello che assomiglia tanto al ribaltone della prima biogas – quella che dovrebbe sorgere in via della Spadellata – con il fatto che “tanto il ricorso votato all’ultimo consiglio non servirebbe da solo a bloccare”. Sicuramente è così, purtroppo si tratta di un impianto autorizzato nel 2012, quando il comune di Anzio – nelle persone dell’assessore all’Ambiente e del dirigente dell’Area – andarono a dire in Conferenza dei servizi che “nulla ostava” per la costruzione della centrale. Il risultato è che i consiglieri comunali sono allo sbando: da una parte dicono e dall’altra negano; in una stanza dichiarano di essere contrari e in un’altra si lasciano scappare che poi, tutto sommato, non sarebbe un impianto inquinante. Davanti fanno una faccia e dietro sono pronti a chiedere le teste delle due Assessore (Laura Nolfi e Roberta Cafà) o di qualcuno a loro vicino perché hanno “osato” disallinearsi dalla volontà espressa dal resto dei consiglieri di maggioranza. Alla faccia di Neropolis, del Central Park, delle bandiere blu, del rilancio turistico e di una città 3.0, ad Anzio sono tutti pronti a far ingoiare il rospo ai cittadini. Con la scusa che bisogna pur chiudere il ciclo dei rifiuti e che negli impianti finirebbero solo i rifiuti della città. Utopia!

Per contro è ancora il Comitato Anzio No biogas a chiedere chiarezza: “Il teatrino politico a cui stiamo assistendo in questi giorni è vomitevole – scrive la presidente Mariateresa Russo in una nota – I giorni passano e si parla di tavoli tecnici di esperti, ricorsi al Tar legati al destino di assessori, quadrature di maggioranza e spaccature di minoranza. Ma a noi di tutto questo valzer non importa nulla; i cittadini vogliono essere difesi. Vogliono che si tuteli il loro diritto alla casa; chiedono che si difenda il loro diritto alla salute; vorrebbero vedervi saltare sulle sedie pur di difendere la nostra città dall’aggressione e dallo stupro di quante? 1, 2, 3 centrali? Altri comuni sono arrivati a denunciare la Regione Lazio e a far causa alle ditte proponenti. Altri sindaci sono scesi in piazza con i cittadini contro le decisioni imposte dall’alto. Qui si litiga sulle mozioni, che non sono atti definitivi. Al prossimo consiglio comunale saremo davanti a voi. Di nuovo. Ma cambiate sceneggiatura. Il film delle scuse lo abbiamo già visto”.