In occasione del 76° anniversario dello Sbarco di Anzio, il sindaco Candido De Angelis ha voluto istituire il primo “Premio della Pace”. La scelta è caduta sul giornalista dell’antimafia “sotto scorta” Paolo Borrometi. Un riconoscimento inedito che verrà consegnato domenica 26 gennaio alle ore 15 nella Sala Consiliare di Villa Corsini Sarsina. Il Granchio ha voluto intervistare in anteprima e in esclusiva il cronista e scrittore siciliano che ha raccontato da come è nata la scelta di fare questo mestiere, al suo coraggio alla lotta alla mafia, alle minacce, fino ai consigli da dare ai giovani. “Io ho imparato una cosa nella mia vita ed è questo il motivo per cui lo faccio. Ho inseguito un sogno, quello di fare il giornalista sui passi di Giovanni Spampinato e di tanti e tante colleghe che in questo Paese fanno semplicemente il proprio dovere. Non so se il mio sogno si realizzerà o si è realizzato, so soltanto una cosa, che al di là di come finirà la mia vita, al di là della paura di ogni giorno, degli attentati che mi hanno fatto e di quello con cui dovevo saltare in aria con un’auto bomba scoperto dalle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura il 10 aprile del 2018, ho compreso che, la cosa più importante è lottare per un sogno non solo per la sua realizzazione“. Sono alcune parole toccanti di Paolo Borrometi rilasciate in una lunga interessante intervista alla nostra giornalista Elvira Proia e che troverete sul Granchio in edicola questa settimana.
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