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Crisi Capo d’Anzio, i curatori fallimentari diffidati a mettere in sicurezza il porto

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Con una ordinanza firmata questa mattina dal prefetto Antonella Scolamiero, presidente della commissione straordinaria che amministra Anzio, è partita la diffida nei confronti dei curatori fallimentari nominati dal tribunale di Velletridi garantire – si legge – la sicurezza pubblica, l’igiene e la sanità, nonché la sicurezza della navigazione sulle aree negli specchi acquei oggetto della concessione demaniale marittima…rilasciata dalla regione Lazio in data 21.09. 2011, attualmente ancora in essere”.

Una disposizione chiara nei confronti dei due curatori fallimentari che ad oggi si sono limitati a eseguire un blitz al porto nel quale avevano messo i sigilli ai motori dei due barchini che collegavano la banchina con il campo boe. Poi non si erano più visti lasciando il porto in pieno caos in barba, tra l’altro, anche a chi aveva puntato su Anzio e sul suo porto per trascorrere le vacanze estive. L’ordinanza del prefetto Scolamiero è dunque un chiaro richiamo alla responsabilità dei curatori fallimentari. Copia dell’ordinanza è stata trasmessa al prefetto di Roma. Nello stesso atto il prefetto Scolamiero dispone “che il dirigente area 5 Ambiente e Patrimonio valuti la sussistenza dei presupposti che giustificano il mantenimento in essere della concessione dei marittima di cui trattasi rilasciata a favore della Capo d’Anzio S.p.A.“. Che, tradotto, sta a significare che il Comune di Anzio è pronto a riprendersi la concessione demaniale marittima e a metterla sul mercato per quanto riguarda l’affidamento della gestione del porto in via temporanea. Una soluzione che potrebbe consentire di ridare decoro al bacino portuale e mantenere i dodici posti di lavoro oggi sospesi. Per quanto riguarda la gestione provvisoria del porto, continua il confronto tra la commissione straordinaria e il management del porto turistico “Marina di Nettuno“.

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