“Ci stavo pensando da un po’ e alla fine ho deciso di lasciare l’Anzio e il calcio. E’ un momento triste, però ad un certo punto bisogna dire basta perché nella vita ci sono delle priorità alle quali bisogna tenere conto“. E’ la sostanza della motivazione dell’addio del capitano e portiere dell’Anzio Calcio Simone Rizzaro in una lunga intervista sulla pagina facebook del club. Lo fa in un momento esaltante dei biancazzurri, quello di aver raggiunto da poco la salvezza in serie D nello spareggio contro il Gladiator. “Uscire meglio di così dalla scena non poteva esserci” sottolinea. Lascia all’età di 35 anni e dopo aver indossato la maglia numero uno della prima squadra per ben 18 anni. “Ricordo il giorno dell’esordio avvenuto dalla panchina. Avevo 16 anni ed è stata una giornata emozionante“. Nella mente di Simone Rizzaro c’è il film dei ricordi passati in questi lunghi anni. “Tutti mi hanno lasciato qualcosa dentro. Dalla società, allo staff tecnico, ai compagni di squadra“. Per lui il giocatore tra i biancazzurri che lo ha impressionato di più è stato: “Alessandro Fioravanti. Un calciatore forte, di un’altra categoria“. E la stagione migliore? “Sono due quella della promozione in serie D con l’allenatore Paolo D’Este e l’anno scorso con il tecnico Mario Guida“. Non dimentica i tifosi. “Con loro c’è stato sempre un’ottimo rapporto in particolare con i ragazzi della ‘Gradinata Fabio Pistilli'”. Ed ora? “Seguirò le orme di mio padre (il presidente Franco Rizzaro ndr) che sono quelle di diventare imprenditore“. Ed aggiunge: “Sicuramente un domani sarò al fianco di mio padre anche nell’Anzio Calcio“.
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