I pescatori della flottiglia di Anzio sono in stato di agitazione per i cronici e irrisolti problemi legati all’insabbiamento del canale di accesso al porto che non consentono le manovre delle imbarcazioni in sicurezza. Hanno dato tempo a Regione, Comune e Capo d’Anzio di intervenire per risolvere l’emergenza entro il 6 marzo; se per quella data non avranno avuto delle garanzie sull’intervento di escavo del fondale, scenderanno in sciopero con tutti i contraccolpi negativi per la filiera ittica. Da due anni attendono che il canale di accesso al porto venga messo in sicurezza da un intervento di escavo. Anche tre mesi fa avevano sollecitato gli enti preposti ad intervenire, ma la loro richiesta era caduta nel vuoto. Per questo, esasperati, in un’assemblea tenutasi venerdì, hanno deciso di dare un ultimatum. Dopodiché sarà sciopero.“Aspettiamo ancora qualche giorno – spiega Mauro Spina, comandante di uno dei pescherecci della flottiglia anziate – perché dal Comune ci hanno assicurato che entro il 6 marzo una soluzione sarà finalmente trovata. Ci hanno spiegato che stanno lavorando per un intervento di escavo. Apprezziamo l’impegno, ma questa è l’ultima possibilità che diamo – tiene a precisare -. Negli ultimi giorni siamo usciti con bonaccia e abbiamo avuto dei problemi; io stesso ho subito dei danni alla chiglia, così è stato anche per altri miei colleghi. Con il mare mosso di queste ore, lunedì temiamo di trovare il canale di accesso ancora di più in insabbiato con il rischio serio di restare incagliati”. I pescatori di Anzio evidenziano il problema della sicurezza non solo per imbarcazioni, ma anche per gli equipaggi. “Si parla tanto di sicurezza sul posto di lavoro – spiega in proposito Mauro Spina – e in questo caso chiediamo solo di lavorare serenamente anche per evitare incidenti, drammi”.
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