Sono più di trent’anni che “Il Granchio” si occupa di seguire tutte le vicende che accadono nelle città di Anzio e Nettuno, cercando di dare voce alle realtà locali e culturali. Proprio con l’obiettivo di accentuare l’importanza del sapere, la nostra redazione ha deciso di aprire una nuovissima rubrica che vedrà dare un nuovo volto ai migliori amici della conoscenza: i libri. Il suo nome è “Arcadia” e vedrà i nostri redattori entrare in stretto contatto con le case editrici italiane, pubblicando le recensioni delle ultime uscite in libreria e di tutti i volumi interessanti che ci proporranno sul nostro giornale cartaceo e sulle nostre piattaforme social.
Ma perché abbiamo deciso di chiamarla “Arcadia”? La risposta è semplice e trova le radici proprio nella capitale, dove nel 1690 nacque un’accademia che ha contribuito a scrivere la storia della nostra letteratura. L’Accademia dell’Arcadia è stata fondata, appunto, alla fine del XVII secolo da Giovanni Vincenzo Gravina e da Giovanni Mario Crescimbeni, dando origine a un luogo considerato non solo come una scuola di pensiero, ma un vero e proprio movimento letterario destinato a caratterizzare l’intero ‘700, rispondendo in questo modo a quello che veniva considerato il “cattivo gusto” nel Barocco. La sua denominazione richiama la simbologia e la tradizione dei cosiddetti pastori-poeti della regione mitica dell’antica Grecia Arcadia. Potremo quasi considerare “eccentrici” gli autori, i nobili e gli ecclesiastici che aderirono al movimento, visto che dovevano scegliere un soprannome che richiamasse la tradizione classica. Ma, in quella Accademia, crebbero i maggiori autori della nostra letteratura, tra cui Pietro Metastasio, Tommaso Niccolò d’Aquino e due grandi autori teatrali, le cui opere vengono tutt’ora rappresentate nei teatri: cioè Carlo Goldoni e Vittorio Alfieri.
Il primo romanzo a inaugurare questa nuova rubrica sarà “La mia Ingeborg” di Tore Renberg pubblicata dalla Fazi Editore e già disponibile in tutte le librerie. Si tratta di un bestseller letterario trascinato da una scrittura sferzante, teso come un thriller e commovente come una storia d’amore. Premiato come il miglior libro dell’anno dai librai norvegesi, è l’intenso racconto di una famiglia che, capeggiata da un uomo distruttivo, va in pezzi. La nostra redazione conferma che si tratti di un vero e proprio capolavoro da leggere tutto in un fiato.
Quindi che dire se non che ci vediamo alla prossima lettura e se tu che stai leggendo questo articolo sei una casa editrice, uno scrittore o un semplice lettore che vuole consigliarci un libro da recensire, basterà scriverci all’email info@ilgranchio.it o contattarci attraverso i nostri social network.