Durante la cerimonia di Piazza Cesare Battisti a Nettuno, è intervenuto il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano che ha parlato chiaramente dell’importanza dello sbarco nella liberazione del nostro paese del nazifascismo. Di seguito alcuni stralci del suo intervento. “Questo – ha detto il ministro – fu un evento decisivo per la liberazione dell’Italia. A 80 anni di distanza dallo storico evento bellico che segnò le premesse della liberazione dell’Italia dal dominio nazifascista è sempre più attuale l’esigenza di diffondere tra le giovani generazioni un messaggio che sia di pace, di libertà, di democrazia soprattutto alla luce dei conflitti che in questo momento storico affliggono il mondo. Lo sbarco e la battaglia di Anzio e Nettuno del 22 gennaio 44 – ha continuato – ci insegnano che la guerra è soprattutto dolore, un costo umano altissimo di quella che è stata definita la prima guerra totale. Da qualsiasi parte si provi a guardare, ci insegna che la pace e la libertà non hanno prezzo. Sono un valore assoluto. E dobbiamo ricordare il prezzo pagato da tanti soldati statunitensi che ancora oggi continuano a battersi per il diritto, la convivenza e la pace tra i popoli. Il nemico di ieri – ha proseguito – era il totalitarismo nazifascista che fu sconfitto grazie al sacrificio dei soldati alleati che sbarcarono su queste spiagge e anche il sacrificio della popolazione civile che subì violenze e rastrellamenti. Il nemico di oggi è il terrorismo internazionale di matrice islamista, l’imperialismo russo neo sovietico, l’egemonismo cinese, che all’interno dei nuovi conflitti globali ci ricordano che il mondo libero e l’Occidente devono ancora continuare a difendersi dalle ingiuste aggressioni nella orgogliosa consapevolezza della loro storia e cultura politica democratica e liberale, erede dell’umanesimo e della tradizione ebraico-cristiana. Ancora oggi – ha continuato il ministro della cultura – davanti alle sfide globali della pace, della sicurezza, della legalità e della democrazia, lo sbarco ci impone una urgente riflessione e il massimo sforzo per una rinnovata unità politica dell’Europa e dell’Occidente nel quadro degli storici rapporti di amicizia fra le due sponde dell’Atlantico. Un’Europa e un occidente oggi divisi sono un pericolo, un’Europa e un Occidente uniti – ha concluso il suo intervento il ministro della Cultura – sono invece la garanzia di un ordine mondiale in cui la libertà, la democrazia e il diritto possono sopravvivere alla violenza e al totalitarismo”.
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