L’ospedale militare di Anzio, il “Sanatorio”, rientra nell’elenco delle caserme e degli immobili dismessi del Ministero della Difesa e destinato al “trattamento detentivo differenziato per i detenuti che devono scontare pene brevi per ridurre la tragedia dei suicidi”. Un progetto, quello del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, finalizzato a ridurre il sovraffollamento delle carceri dopo i suicidi di due detenute. E in una nota della Difesa Servizi spa sarebbero già disponibili alla riconversione immobili dismessi e inutilizzati: la “Mauricchio”, un’aliquota della “Boscariello” a Napoli, la “Bocchetti” ad Anzio, la “Santa Chiama” a Siena, la “Miraglia” a Venezia e un’aliquota della “Ulivelli” a Roma e della “Riberi” a Torino. Non sfugge però che la “Bocchetti” non sia una struttura dismessa considerato che ospita il Policlinico militare per lungodegenti che dipende direttamente dall’ospedale militare “Celio” di Roma. L’inserimento del sanatorio militare di Anzio tra le strutture da riconvertire in carcere farebbe tramontare il progetto di acquisizione dell’area che da anni è sul tavolo del confronto tra Ministero della Difesa e Comune di Anzio. Un progetto ambizioso ma irto di ostacoli, quello del Comune, finalizzato alla realizzazione di un grande parco nel cuore della città, con la possibilità di eseguire anche scavi archeologici in grado di valorizzare oltremodo l’area. E invece oggi si fa largo l’ipotesi di trasformare il sanatorio in carcere complicando così i propositi di rilancio, valorizzazione e piena fruizione dell’area da parte dei cittadini.
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