Emanuela Irace, giornalista free lance originaria di Nettuno, in Turchia per seguire le elezioni, è stata fermata e poi espulsa dal Paese. Lo racconta lei stessa. “Ero in transito per imbarcarmi su un volo interno diretto nel sud est anatolico – racconta – al controllo passaporti mi hanno fermata e impedito di prendere il volo interno per Mardin; mi hanno perquisita, sequestrato passaporto, medicine e i prodotti per l’igiene personale. La polizia mi ha rinchiuso per circa 5 ore in una camera di sicurezza interna all’aeroporto. Mi hanno preso le impronte digitali e fatto le foto segnaletiche. Non mi hanno dato nessuna motivazione del perché mi abbiano fermata – continua il racconto della giornalista – mi hanno espulsa dal Paese, mi hanno imbarcata sul volo delle 21.45 per rientrare in Italia scortata dalle istituzioni turche e relegata da sola in fondo all’aereo senza possibilità di muovermi. All’atterraggio a Roma sono stata prelevata da poliziotti italiani, gentili e attoniti per quello che mi era successo. Non sono mai stata più fiera di essere cittadina italiana – conclude – e mai mi sono sentita più al sicuro come in quel momento“.
Il direttore del Granchio e la redazione esprimono solidarietà e vicinanza alla collega Emanuela Irace