È la giovane docente e sommelier di Grazzanise (Caserta) Jessica Gravante, il volto noto nel reality televisivo “Prenditi cura di me“, che va in onda ogni mercoledì alle 21 su Ottochannel, al canale 16.
Nel programma, ideato dallo psicoterapeuta Massimiliano Gaudino affiancato da Rosanna Vigorito, i concorrenti svolgeranno un viaggio alla ricerca della rinascita perfetta, comprendendo l’importanza di una giusta nutrizione, del fitness e della psicoterapia.
Jessica stessa ha spiegato al nostro giornale come abbia sentito il desiderio di partecipare a questo reality, con lo scopo di prendersi cura di lei.
Di seguito, l’intera intervista:
Come si è avvicinata al mondo dello spettacolo?
Ho iniziato in età adulta compiendo i primi passi da donna incinta nel primo reality in Italia:” Lady Pancione ” ideato da Pino Ricci e Ettore Dimitrof e da lì concorrente alla prova del cuoco, detto fatto, la ricetta e prenditi cura di me.
Perché ha deciso di iscriversi al programma “Prenditi cura di me”?
Mi sono addentrata in questa nuova esperienza poiché stavo vivendo un periodo “no”, quando diventi mamma non c’è un manuale che ti insegna come fare, devi essere tu ad ascoltare il tuo istinto e consigli, i quali non sempre sono necessari e dalla nascita di mio figlio ho pensato principalmente a lui trascurando la mia persona.. A un certo punto mi sono ritrovata da sola, avendo mamma Concetta alle spalle e papà Antonio che mi aiutava a sostenere le spese ma comunque è stata dura crescere mio figlio senza papà ogni giorno, tranne il weekend, mi sono annullata ed ho iniziato a vivere come una persona pessimista.
Sono arrivata ai casting scoordinata, confusa e negativa.. Massimiliano, l’ideatore del programma, ha subito compreso in poco tempo chi ero e di cosa avevo bisogno e da lì a poco a piccoli passi ho imparato a fidarmi di lui e ad aprirmi come mai avrei pensato di fare con qualcuno.
Sono arrivata ai casting scoordinata, confusa e negativa.. Massimiliano, l’ideatore del programma, ha subito compreso in poco tempo chi ero e di cosa avevo bisogno e da lì a poco a piccoli passi ho imparato a fidarmi di lui e ad aprirmi come mai avrei pensato di fare con qualcuno.
Cosa crede di imparare da questo reality?
A trasformare i pensieri negativi in azioni positive, se in psicologia il massimo arriva a tre pensieri negativi al giorno io andavo oltre la soglia prima del programma. A oggi ho imparato che i miei pensieri negativi non devono essere nascosti né bloccati. Si tratta di accettarli così come vengono. Una volta intercettati, penso a come trasformarli. Mi sforzo di cambiare atteggiamento quando tutto va allo sfascio anziché citare : “non ce la posso fare” recito “ce la farò”.
Sappiamo che lei è una docente e una sommelier, per lei è stato difficile inizialmente entrare in questo mondo?
Ho una premessa da fare che ogni persona che decide di iscriversi all’alberghiero è sicuramente meno impegnativo di un liceo, ma non è un istituto di serie B, chi si cimenta nello studio avrà un ottima carriera.
Ho iniziato la gavetta a 14 anni in una pizzeria vicino casa e da lì ho avuto la fortuna di frequentare strutture importante, volando anche a Weymouth a Londra. Ho ampliato gli studi frequentato corsi di galateo, sommelier e a breve mi iscriverò all’università.
Ho iniziato la gavetta a 14 anni in una pizzeria vicino casa e da lì ho avuto la fortuna di frequentare strutture importante, volando anche a Weymouth a Londra. Ho ampliato gli studi frequentato corsi di galateo, sommelier e a breve mi iscriverò all’università.
Crede che un programma del genere, con la sua partecipazione, potrebbe insegnare qualcosa ai telespettatori? Se sì, che cosa?
Nel programma la presenza di ogni concorrente può insegnare qualcosa a ogni telespettatore, ogni storia rappresenta la fine di un percorso o la rinascita. Insegnare qualcosa? Dico che spesso i nostri desideri, non sono in linea alle aspettative degli altri. Ma chi se ne frega! Non dobbiamo sentirci in colpa per questo. Se siamo contenti, trasmetteremo questa felicità e gioia anche agli altri. E questo è il vero senso della vita, o almeno dovrebbe esserlo.
Non bisogna sentirsi sbagliati e fare di tutto per essere accettati, l’unica cosa che bisogna considerare e fare di questa frase un piatto giornaliero è il concetto di reciprocità, ed il mio psicoterapeuta ci ha insegnato a essere rispettosi con chi per noi impiega tempo e pazienza.
Non bisogna sentirsi sbagliati e fare di tutto per essere accettati, l’unica cosa che bisogna considerare e fare di questa frase un piatto giornaliero è il concetto di reciprocità, ed il mio psicoterapeuta ci ha insegnato a essere rispettosi con chi per noi impiega tempo e pazienza.
È mai venuta ad Anzio e a Nettuno? Se no, le piacerebbe venire?
Certo, adoro esplorare mete nuove e città storiche come Anzio e Nettuno mi incuriosiscono.. Tra musei ville e porto, ci sta una gita insieme a mio figlio Giuseppe Pio, mio nipote Antonio e al mio migliore amico Riccardo.
Quali sono i suoi progetti futuri dopo la partecipazione di questo programma?
Qualcosa bolle in pentola ma non posso anticipare nulla.
La tematica è ristorativa ed è un progetto a cui lavoro da tre anni, spero che con gli aiuti giusti potrò realizzarlo.
La tematica è ristorativa ed è un progetto a cui lavoro da tre anni, spero che con gli aiuti giusti potrò realizzarlo.
