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George Clooney e il suo progetto fallito

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George Clooney è uno degli attori più celebri e ricchi al mondo. Come spesso avviene, le celebrities che hanno accumulato una ingente ricchezza nel corso della loro carriera diventano anche investitori di successo.

E’ sicuramente il caso di Clooney, che da anni punta a diversificare le sue attività al di fuori del mondo del cinema. Nel 2013 ha fondato, quasi per gioco, con degli amici il marchio di Whisky Casamigos, che si è rivelato fin da subito un ottimo affare: è presto diventato il brand più venduto negli Stati Uniti e nel 2017 è stato acquisito da un colosso del settore per circa 1 miliardo di euro.

Ma non sempre i progetti a cui ha partecipato Clooney in qualità di investitore hanno avuto questo successo. Nel 2005, infatti, prese parte ad una iniziativa di sviluppo immobiliare a Las Vegas legata al mondo dei casinò, che però non si concretizzò mai. Oltre alle difficoltà finanziarie, tra i motivi dell’insuccesso c’è anche la crescita dei siti di giochi virtuali online, che già nei primi anni duemila iniziavano a mettere in crisi i casinò fisici anche a Las Vegas.

Las Ramblas Resort: come nacque l’iniziativa immobiliare

Il progetto di cui stiamo parlando si chiamava Las Ramblas Resort e prevedeva la costruzione di diversi edifici ad uso misto, residenziale, alberghiero e commerciale con all’interno –immancabilmente – anche un casinò, il tutto ispirato allo stile della Rambla di Barcellona. Il luogo in cui doveva sorgere, infatti, era strategico perché si trovava nella località di Paradise, nella parte est della celebre Strip di Las Vegas.

L’imponente investimento, dal valore iniziale stimato in circa 2 miliardi di dollari, non vedeva George Clooney come promotore principale, ma quest’ultimo vi entrò successivamente. Nel marzo del 2005, infatti, i due colossi dell’immobiliare Centra Properties e The Related Companies annunciarono una joint venture finalizzata a sviluppare il nuovo resort, successivamente all’acquisizione dei terreni per 85 milioni di dollari.

Nell’agosto del 2005 fu annunciato che anche Clooney ed il suo amico Rande Gerber (con cui qualche anno più tardi creerà anche il fortunato brand di whisky) avevano firmato un accordo per entrare nell’iniziativa con un ingente quantità di capitali propri, la cui entità non fu mai rivelata pubblicamente anche se si parlò di circa 10 milioni di dollari. L’attore cercò di convincere a partecipare anche l’amico Brad Pitt, che però declinò l’offerta.

Clooney e Gerber avevano in programma di acquistare anche alcune delle unità immobiliari nel resort e dovevano avere un ruolo attivo nella progettazione del complesso. In particolare, il protagonista di Ocean’s 11 aveva intenzione di realizzare anche un cinema-teatro che potesse ospitare delle “prime” cinematografiche dei più importanti film di Hollywood.

Le caratteristiche del progetto

Las Ramblas Resort avrebbe dovuto estendersi per circa 10 ettari su Harmon Avenue e avrebbe dovuto avere ben 11 torri. All’interno del complesso era previsto un hotel da oltre 300 stanze, un condominio con oltre 4.400 appartamenti e spazi commerciali con negozi e ristoranti. Ma non solo, tra le attrattive del resort c’erano anche un casinò (più piccolo rispetto agli altri di Las Vegas), un centro benessere con palestra e spa e alcuni nightclub.

Il progetto prevedeva una superficie totale di 740.000 metri quadrati di spazi coperti. Gli sviluppatori incaricarono lo studio di architettura internazionale Arquitectonica di realizzare un complesso con uno stile a tema catalano e numerosi riferimenti alla Rambla originale.

George Clooney e il dress code nel casinò

Una delle caratteristiche più discusse e anche controverse del progetto immobiliare Las Ramblas riguardava il suo casinò. Nel settembre del 2005, durante una puntata del “Late Show with David Letterman”, Clooney dichiarò infatti che gli sviluppatori stavano considerando di introdurre un dress code per l’accesso alla casa da gioco. L’idea era quella di rendere il casinò più formale per richiamare nello stile le case da gioco del passato oppure il celebre casinò di Monte Carlo.

Alcuni esperti avanzarono però delle critiche all’introduzione del dress code, perché questa scelta avrebbe potuto ridurre il numero di potenziali clienti del casinò. Inoltre, un membro del Nevada Gaming Control Board dichiarò che l’imposizione di un vestiario obbligatorio poteva essere illegale secondo le leggi di quello stato.

La cancellazione del progetto

Nei mesi successivi alla presentazione del progetto, iniziarono ad essere accettate le prenotazioni degli appartamenti da parte degli acquirenti. Purtroppo però dopo nemmeno un anno, il 29 marzo del 2006, gli sviluppatori annunciarono che non avrebbero più accettato prenotazioni per le unità immobiliari del resort.

La proprietà su cui avrebbe dovuto sorgere il nuovo complesso era in trattativa per l’acquisto da parte dell’Edge Resorts Group, uno dei partner nello sviluppo di un altro resort in fase di progettazione (e mai realizzato) su un terreno vicino. Qualche mese dopo, il 4 giugno 2006 fu annunciato ufficialmente che l’area era stata venduta a Edge Resorts per 202 milioni di dollari.

Questo si tradusse chiaramente nella cancellazione del progetto Las Ramblas, ufficialmente a causa delle scarse vendite e dei costi di costruzione lievitati fino a 3 miliardi di dollari. Negli anni successivi i terreni passarono di mano più volte, ma a causa di difficoltà finanziarie delle società coinvolte nessun progetto ha finora mai visto la luce su quella proprietà.

Per gli investitori tra cui George Clooney il progetto Las Ramblas non fu però una perdita di denaro. La vendita del terreno portò infatti ad un ingente profitto anche se il resort non è mai stato realizzato. Ripensando a questa operazione, il buon George potrà comunque brindare con il suo whisky miliardario…