“Non abbiamo problemi a firmare la mozione con la quale si richiede la convocazione del consiglio comunale per dare la sfiducia al sindaco De Angelis, ma sarebbe più logico che l’opposizione firmasse anche la nostra mozione che chiede la convocazione del consiglio comunale. Per la nostra bastano cinque firme, mentre per l’altra mozione ne occorrono dieci, ma difficilmente si potrà raggiungere questo numero”. Luigi Visalli, segretario cittadino del Partito democratico di Anzio, cerca di fare chiarezza su questo balletto delle mozioni presentate dall’opposizione.
A dieci giorni dall’operazione della Dda che ha portato a 65 arresti e all’accertamento di contiguità tra esponenti dell’amministrazione comunale e personaggi della criminalità organizzata, la minoranza ancora non trova una linea per dibattere la situazione politica in consiglio comunale.
“Sulla sfiducia non si fiacciano i giochi di palazzo e vogliamo dire la verità. – incalza Visalli – A poche ore dall’operazione della Dda che ha messo in luce i rapporti tra ‘ndrangheta e politica, infatti, avevamo proposto la convocazione immediata del consiglio comunale per discutere dell’accaduto. Richiesta firmata, inizialmente, anche da Brignone. Ebbene per convocare il consiglio comunale bastano 5 firme e oggi, forse, avremmo già la data della discussione. Per la mozione di sfiducia ne occorrono 10 e il PD la sua è pronto a metterla, ma pare difficile se non impossibile raggiungere il minimo necessario. Tanto per precisare, la nostra mozione è precedente a quella che richiede 10 firme. Vogliamo evitare il dibattito in Consiglio aspettando di trovare le firme per la sfiducia? Si vuole aiutare il sindaco come quando si mantenne il numero legale per un canile o “il bene della città”?
Si può tranquillamente andare in consiglio e dibattere, mettere a nudo le contraddizioni della maggioranza e del sistema di Anzio, basta arrivare alle 5 firme come tra l’altro si era concordato nei giorni scorsi. Il resto – conclude Visalli – sono giochi di Palazzo che rappresentano l’ennesimo salvagente per una destra in frantumi”.