La pagina Facebook Anzio Bandiera Nera da alcuni anni conferma di essere un baluardo della legalità, sempre pronta a segnalare i disservizi sul territorio di Anzio. Ma anche a fornire spunti di dibattito e fare proposte per migliorare la qualità della vita della città. Per questo, dopo aver pubblicato un sunto dell’intervento di Stefania Salvucci di Anzio Bandieta Nera nella manifestazione di ieri in piazza Pia, pubblichiamo integralmente il suo intervento. E’ la voce di una cittadina.
Negli ultimi decenni abitare ad Anzio è diventata una scommessa: si scommette sulla condizione delle strade, sulla raccolta differenziata, sulla tutela dell’ambiente e dei beni archeologici, sui servizi.
È una scommessa aprire un’attività, un esercizio commerciale, chiedere un permesso per costruire (come libero cittadino).
È una scommessa salvarsi da un allagamento quando piove, vedere intervenire per la rottura di un tubo dell’acquedotto.
Ma ancora di più è una scommessa essere cittadini, veder rispettati i propri diritti e l’agevolazione a partecipare alla vita democratica della città.
Ad un certo punto però, succede che dei cittadini si ritrovino a poter esprimere il loro dissenso su una pagina fb ufficiale del comune di Anzio, “Anzio Bandiera Blu”.
Una pagina fb istituzionale nella quale i cittadini potevano interfacciarsi con l’istituzione: questa si che è democrazia!!!!
C’era chi raccontava di quanto fosse fantastico abitare ad Anzio, chi postava foto del nostro bellissimo paesaggio, il mare stupendo, le strade pulite.
Qualche altro cittadino invece, trovò lì il modo di comunicare i disservizi, postando foto e video di cumuli di rifiuti, spiagge sporche, rifiuti (ed altro) in acqua…
Ma questi cittadini che si permettevano tale affronto, piuttosto che ricevere delle risposte, piuttosto che vedere l’attivazione di qualche servizio o almeno la presa in carico, venivano bannati da quella pagina.
Tra questi cittadini c’è Paolo, che di mestiere faceva il poliziotto. Lui è nato e cresciuto ad Anzio. È un tipo solare, ha frequentato ambienti sportivi ed è amico di tutti. A chi gli fa presente che ad Anzio c’è qualcosa che non funziona, risponde “ma che stai a dì?”. Oppure “Manda una pec, anzi te la mando io”.
Lui nelle istituzioni ci credeva, così come aveva fiducia in chi rappresentava i cittadini.
Quando però si ritrova a vivere l’esperienza di essere bannato da quella pagina fb solo per aver denunciato un disservizio, lui non ci sta. Lo vede come un affronto personale e decide di reagire creando un altro spazio virtuale, in contrapposizione a quello istituzionale, da offrire ai cittadini (tutti).
Fonda la pagina fb “Anzio Bandiera Nera” In pochissimi giorni questo gruppo fb, vede più adesioni di quella istituzionale e viene subissato da tutti quei post che erano stati cancellati nell’altro gruppo e che riguardavano soprattutto lo stato degradato delle spiagge (si era ad inizio stagione). C’era chi postava foto, chi video pubblicati anche su youtube.
Ad un certo punto qualcuno postò delle analisi delle acque marine dove risultava esserci una carica batterica che confermava la denuncia pubblica che facevano i cittadini.
Non venne preso bene quell’atto di democrazia partecipata!!!!
Così, a distanza di qualche settimana, partirono le denunce verso Paolo, verso la persona che aveva postato quelle analisi ed altri due cittadini: l’allora assessore all’ambiente li aveva denunciati per “procurato allarme”.
Ad Anzio andava… anzi, doveva andare tutto bene.!
Purtroppo invece, il clima che si respirava era tutt’altro che pulito. Infatti possiamo ricordare anche quello che accadde ad un’associazione ambientalista che aveva organizzato un convegno per parlare del faraonico piano regolatore portuale (stiamo parlando degli anni contemporanei alla nascita della Capo d’Anzio e precedenti la concessione data dalla Regione durante la giunta Polverini). Successivamente a quel convegno, dove si era parlato delle criticità di quel progetto e le preoccupazioni circa il fatto che potesse attirare interessi poco leciti, a quella associazione non venne concessa l’autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico per un evento che si svolgeva annualmente e che si ripeteva in diverse località italiane.
I messaggi inviati erano chiari: ad Anzio va tutto bene e se ti lamenti ti becchi una denuncia oppure ti vedi limitata la tua attività di volontariato!!!
La legalità ed il rispetto dei diritti non sono concetti scontati ma hanno bisogno di essere curati, protetti, salvaguardati.
E quando vengono attaccati, come un corpo colpito da un virus, oltre la cura hanno bisogno di rinforzare le proprie difese immunitarie.
Ecco, quelle difese siamo noi cittadini: GUARDIAMOLO questo corpo malato e attiviamoci!!!
Salviamola questa città perchè non merita di essere ricoperta da rifiuti. Da qualsiasi tipo di rifiuto!!!
RICORDIAMOCI CHE LE MAFIE SONO UNA MONTAGNA DI MERDA E CHE NOI TUTTI ABBIAMO IL DOVERE ED IL POTERE DI RIGENERARE LA NOSTRA CITTÀ”.