Saranno celebrati domani pomeriggio alle 15 presso la parrocchia di San Paolo al quartiere Tre Cancelli a Nettuno i funerali di Angelo Licheri, 77 anni, l’operaio che nel maggio del 1981 venne calato a testa in giù nel pozzo di Vermicino, vicino Frascati, per l’ultimo estremo tentativo di salvare il piccolo Alfredino Rampi. Una storia terribile, un atto di generosità da parte di Licheri che però, purtroppo, non andò a buon fine. Da alcuni anni Licheri era ospite della casa di riposo della fondazione San Giuseppe a Tre Cancelli. “All’epoca ero assessore dei servizi sociali del Comune di Nettuno – racconta Domenico Cianfriglia -, Licheri viveva a Nettuno, non aveva grandi possibilità economiche ed era molto malato; lo aiutammo, riuscendo a trovargli una sistemazione stabile presso la fondazione San Giuseppe dove è venuto a mancare due giorni fa. Il diabete purtroppo lo aveva gravemente indebolito, tanto che aveva perso addirittura una gamba. Negli ultimi giorni di vita – continua l’ex assessore – ha mantenuto comunque la sua lucidità e all’infermiera che lo ha accudito, ha chiesto di poter essere tumulato al cimitero di Nettuno. È una volontà che rispetteremo”.
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