Lina Giannino

“Mi fanno sorridere gli attacchi nei miei confronti, il fatto che sia razzista e che addirittura il fatto che io abbia messo in discussione la politica migratoria del mio partito, il PD”. Lina Giannino ribatte alle critiche seguite al post che ha pubblicato sulla vicenda relativa al cittadino egiziano al quale aveva affittato un appartamento di sua proprietà ad Anzio centro e che è stato successivamente sfrattato per morosità. E racconta la sua verità.

“Voglio precisare – racconta Giannino – che il post l’ho rimosso di mia iniziativa, senza alcuna pressione esterna del mio partito, viste le tante critiche che mi stavano piovendo contro; mi dispiace molto per questo polverone, ma in realtà sono molto serena perché in questa storia il mio comportamento è stato corretto, non certo assimilabile a quello di una persona razzista. Voglio spiegare che è più di un anno fa venne da me e questo cittadino egiziano con una compagna ucraina e il loro bambino di appena un anno; e mi chiese casa e mi disse che era un pescatore. Mi commosse il fatto che avessero un bambino piccolo e non esitai ad affittare l’appartamento ad Anzio centro il cui contratto di locazione regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate. Una volta entrato in casa ha iniziato a pagare l’affitto con regolarità. Fino a marzo dello scorso anno quando con la crisi del coronavirus ha avuto delle difficoltà”.

“Venne nel mese di marzo dello scorso anno con 200 euro – continua il racconto di Lina Giannino -. A quel punto, considerata la crisi del momento, gli dissi che quei soldi poteva tenerli per sé e per suo figlio e che avrei comunque aspettato che avesse ripreso a pagare con regolarità l’affitto. In quel momento ho pensato che fosse giusto così. Però da allora non ha più pagato alcun canone di locazione. L’ho sollecitato e mi ha risposto che era un problema mio, non certo suo. Un comportamento arrogante che mi sorprese visto quello che avevo fatto per lui, la sua compagna e il loro figlioletto: quello di affittare la casa ad un cittadino extracomunitario senza busta paga. Non so quanti tra coloro che mi criticano, avrebbero fatto lo stesso. Successivamente ho saputo che aveva già subito altri tre sfratti per morosità, perché a quanto sembra era quello il suo comportamento: entrare in un alloggio, pagare l’affitto per alcuni mesi e poi non pagare più. Alla fine ha deciso il giudice. Questa è la storia. Ripeto – conclude la consigliera Giannino – vorrei sapere quante persone che oggi mi criticano avessero mai affittato un alloggio di loro proprietà al cittadino straniero senza busta paga. E sia chiaro che avrei scritto lo stesso sfogo, anche se si fosse trattato un cittadino italiano”.