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Anzio, ‘sfratto’ alle sedi di partito. Lina Giannino: “La politica è confronto”

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ingresso di Palomba in maggioranza

La decisione del sindaco De Angelis di chiudere le sedi di partito perché ritenute non più attuali è di stampo dittatoriale e induce a molteplici riflessioni. E’ l’incipit di una nota firmata poco fa dalla consigliera del Pd, Lina Giannino.

Intanto, un attacco alla più elementare e storica forma di democrazia che si basa proprio sul dialogo, sul confronto e sulla crescita di cittadini e dunque elettori che vogliono incontrarsi e dibattere i propri pensieri e idee. Non sappiamo con quale metodo verranno scelte le associazioni e a quale titolo occuperanno edifici della collettività. Ci piacerebbe conoscere il loro operato e il loro contributo alla città. Non vorremmo, per esempio, assistere ad assegnazioni come quella avvenuta per il club dei motociclisti neroniani a via Frattini. Ci dica il Sindaco il loro ruolo sociale e perché, essendo un’associazione privata debba occupare locali del comune e dunque della collettività. Oppure ci spieghi perché non creare un pool associazionistico all’interno dei locali della ex pretura“.

Ma i quesiti non terminano qui. La Giannino chiede anche di sapere se i pagamenti delle sedi occupate siano in regola oppure no. “Ci risultano sedi storiche di partiti di destra in arretrato con i pagamenti addirittura di anni, oppure locali affidati a commercianti solo per uso deposito di cui non siamo certi che paghino regolarmente i canoni previsti. La politica non è un’azienda privata. La politica è confronto, è incontro e non si può programmare su appuntamento in una stanza della sede comunale. Questo arbitrio è un fatto gravissimo che non va assecondato né perpetuato da nessuna forza politica che si ritenga una forza democratica“.