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Anzio, la Camassa sul servizio della differenziata: “La situazione della città non è colpa nostra”

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A fronte delle sanzioni comminate dal comune di Anzio alla Camassambiente e di un nostro articolo sull’ipotesi di una gara ponte, oggi è proprio la società pugliese che gestisce il servizio della raccolta differenziata a voler precisare che quelle sanzioni sono state impugnate e che la ditta non può essere ritenuta responsabile “della situazione generale della città, caratterizzata da notevoli fenomeni di abbandono di rifiuti, imputabili invece ai comportamenti incivili di alcuni cittadini”.

Con la stessa nota stampa, i vertici di Camassa precisano che “l’interdittiva, ed il commissariamento, che avevano colpito la Camassambiente sono stati definitivamente annullati dal Consiglio di Stato di Roma, con sentenza del 25/05/2018, che ha ritenuto completamente insussistenti gli addebiti mossi alla società scrivente con provvedimento emesso dalla Prefettura di Bari a dicembre 2016”.
In secondo luogo la societa evidenzia come il Comune di Anzio abbia dichiarato espressamente, “in atti giudiziari depositati presso il Tribunale delle Imprese di Roma, di non voler procedere alla risoluzione del contratto con Camassambiente. Inoltre va chiarito come la dottoressa Santaniello (dirigente dell’area Ambiente, ndr) abbia comminato penali, per presunti disservizi, per circa 400.000 euro, sanzioni che la scrivente Impresa ha impugnato innanzi alla competente Magistratura ricordando tuttavia che circa 300.000, dei 400.000 euro di penali, riguardano il preteso mancato raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata nell’anno 2017, condizione non ancora accertata e comunque non addebitabile alla scrivente Impresa che, tra l’altro, non ha potuto conferire la frazione organica in conseguenza della mancanza di idonei impianti nel Lazio (questione più volte affrontata anche dalla stampa nazionale). Corre poi l’obbligo di ulteriormente ribadire che la Camassambiente, come qualsiasi altro appaltatore, è tenuta a svolgere soltanto i servizi oggetto del relativo contratto; pertanto, la scrivente Impresa non può assolutamente rispondere della situazione generale della Città, caratterizzata da notevoli fenomeni di abbandono di rifiuti, che non è affatto addebitabile alla responsabilità dell’appaltatore, che svolge i servizi secondo capitolato, quanto ai comportamenti incivili di alcuni cittadini. Quanto, infine, alle intenzioni della nuova Amministrazione – conclude il portavoce di Camassa – non può che sottolinearsi come la scrivente Impresa non abbia ancora incontrato il Sig. Sindaco né l’assessore all’Ambiente fermo il fatto che, nei mesi di aprile, maggio e giugno, non sono state addebitate penali per inadempimenti e/o violazioni di sorta”.