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Sentenza biogas, le reazioni del Comitato cittadino e di Città futura

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La situazione per il nostro territorio diventa pesante. Paghiamo lo scotto di scelte del passato. E con buona probabilità ci ritroveremo a scontarne i possibili disagi“. Con queste parole il Comitato Anzio No biogas commenta la sentenza emessa dal Tar del Lazio sulla vicenda di Anziobiowaste, proponente di un impianto per il trattamento dei rifiuti con produzione di biometano in via della Spadellata a Sacida. “Il sindaco aveva annunciato la prosecuzione delle azioni legali, ma ad oggi non se ne sa nulla“, aggiungono i portavoce, sebbene più di qualcuno sia pronto a scommettere che il primo cittadino sia pronto a dare ulteriore battaglia. Intanto e in attesa di ulteriori eventuali provvedimenti, è proprio il Comitato ad invitare i cittadini all’incontro pubblico che si terrà domenica 2 luglio alle 18 presso il teatro dell’Istituto San Giuseppe di Lavinio mare. Un anno esatto dopo la manifestazione di protesta organizzata per le vie del centro di Anzio per dire un ‘no’ secco agli impianti per il trattamento e lo stoccaggio dei rifiuti sul territorio.

Ad intervenire sull’accoglimento del ricorso da parte del Tar, è oggi anche Città futura Anzio: “Ormai un dato sembra certo – commenta la portavoce del movimento Chiara Di Fede –  Una centrale comunemente nota come ‘biogas’ si farà. Un progetto che non ha avuto la condivisione cittadina, è stato calato tra capo e collo così, dopo la firma del tutto arbitraria dell’amministrazione Bruschini del 2012, che poi è la stessa attuale. Il Tar oggi chiude i giochi con una sentenza che ci lascia perplessi e che approfondiremo nel merito; siamo ancora convinti che con reali ed incisive modifiche al regolamento d’igiene e sanità ambientale e con l’approvazione del nostro emendamento sulla clausola di retroattività, bocciato perché non vi era la “serenità politica per votarlo”, come disse il sindaco, nonché del piano di zonizzazione acustica, forse ci sarebbero stati più punti di forza per bloccare il piano di questo ‘ecodistretto’ a Sacida, in cui noi non vediamo nulla di buono“.