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E’ una sentenza epocale quella del Tar sulla vicenda biogas. Via libera per la Anziobiowaste

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E’ una sentenza destinata a lasciare traccia quella emessa dalla sezione seconda bis del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, chiamato a pronunciarsi sul ricorso promosso dalla Anziobiowaste contro il comune di Anzio, relativamente alla delicata vicenda del ‘biogas‘. E’ già tanto, infatti, il rumore intorno alla decisione dei giudici; non tanto per l’esito della camera di consiglio quanto per la scelta di entrare nel merito, firmando una sentenza ‘storica’ che potrebbe fare giurisprudenza. E, di fatto, potrebbe essere richiamata dai proponenti di impianti di produzione biogas e biometano di altre città. Ad Anzio, intanto, l’accoglimento del ricorso della società proponente e l’annullamento dell’ordinanza di precauzione firmata il 6 marzo dal sindaco Luciano Bruschini (ordinanza che di fatto era stata già annullata dal Tar a maggio con l’accoglimento del ricorso di EcoTransport), rappresenta il via libera alla costruzione della centrale in via della Spadellata, a Sacida. A meno che il Comune decida di proporre ricorso al Consiglio di Stato.

Le doglianze espresse dalla Anziobiowaste s.r.l. sono fondate e meritevoli di accoglimento – si legge nella sentenza del Tar – atteso che l’ordinanza impugnata, come già sottolineato da questa Sezione nella sentenza n. 5658/2017, deve essere ricondotta (contrariamente a quanto sostenuto dalla resistente Amministrazione), in relazione al suo contenuto ed al soggetto che l’ha adottata – tenuto conto del riparto di competenze nell’ambito degli enti locali – alla categoria delle ordinanze contingibili e urgenti“. L’adozione di ordinanze di precauzione, specifica il giudice Elena Stanizzi, presuppone necessariamente situazioni, non tipizzate dalla legge, “di pericolo effettivo e attuale, la cui sussistenza deve essere suffragata da un’istruttoria adeguata e da una congrua motivazione, che, sole, giustificano la deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi e la possibilità di derogare alla disciplina vigente, stante la configurazione residuale, quasi di chiusura, di tale tipologia provvedimentale, in cui la contingibilità deve essere intesa come impossibilità di fronteggiare l’emergenza con i rimedi ordinari, in ragione dell’accidentalità, imprescindibilità ed eccezionalità della situazione verificatasi e l’urgenza come assoluta necessità di porre in essere un intervento non rinviabile“. Insomma nessun carattere di urgenza, nessun pericolo imminente, nessuna base normativa  a fondamento dell’ordinanza. Ma non è tutto. Il Tar si spinge oltre e richiama la lettera della Asl, portata in conferenza stampa da Marco Maranesi quando il consigliere si espresse a sostegno del fatto che ‘il biogas deve essere visto come una risorsa‘. In quel documento – l’unico sul quale far riferimento al momento – si fa esplicito riferimento all’assenza dei presupposti di rischio grave ed irreparabile per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Il Tribunale regionale dice dunque “in risposta alla richiesta del Sindaco del Comune di Anzio del 5.09.2016, si sottolinea che ‘nel caso di impianti di produzione di biogas non sono stati evidenziati effetti sulla salute in popolazioni residenti’ e che ‘il sospetto di potenziali rischi per la salute umana associata all’utilizzo di batteri per il processo di ‘digestione’ e allo sviluppo di tossine non sembra avere fondamento ed è inferiore al rischio di contaminazione da cibi nella ristorazione collettiva o da spandimento di letame”. Per dovere di cronaca, però, va specificato che il documento richiamato dalla sezione seconda si riferisce ad primo quesito posto dal primo cittadino, quello nel quale Luciano Bruschini domandava al dipartimento competente se fosse a conoscenza di altri territori ‘simili’ a quello di Anzio dove gli impianti di biogas – in zone agricole – avessero causato problemi alla salute. Quella risposta è stata, in seguito, superata dalla seconda lettera firmata dal sindaco rispetto alla richiesta di studio epidemiologico di coorte nel quartiere Sacida/Padiglione. 

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