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Il cordoglio di Anzio e Nettuno per la morte di Carlo Sannino: il 18enne sognava le Olimpiadi

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Il ricordo degli amici di Carlo Sannino: “Un ragazzo gentile, con tanti sogni, spezzati dall’asfalto”

Non si arresta, anzi se possibile cresce di ora in ora, il cordoglio dei ragazzi di Anzio e Nettuno alla famiglia di Carlo Sannino, il diciottenne che ieri sera è rimasto vittima di un tragico incidente sulla via Nettunense, di fronte al cavalcavia della stazione, a due passi dal cimitero. In attesa che il magistrato d’ufficio ne disponga il trasferimento per l’esame autoptico e la riconsegni ai familiari per il rito funebre, la salma del giovane è stata portata all’ospedale Riuniti di Anzio. Mentre i carabinieri della compagnia di Anzio, agli ordini del capitano Lorenzo Buschittari, stanno lavorando per cercare di ricostruire la dinamica dei fatti: al momento l’unica certezza sembra essere che la Matiz su cui viaggiavano Carlo – che era alla guida – e altri due amici, per cause che sono al vaglio, ha impattato contro il new jersey sulla curva di Santa Teresa. Da qui è rimbalzata sul marciapiede e sul cavalcavia ferroviario, finendo la sua corsa capovolta sul lato sinistro sulla corsia opposta.

Quello che si delinea, per chi non conosceva il diciottenne, è l’immagine di un ragazzo gioviale, disponibile, dolcissimo, dall’animo nobile. Un ragazzo che aveva preso la patente da poco, che pochi giorni fa aveva festeggiato con i compagni dell’istituto Agrario San Benedetto di Latina, i cento giorni alla maturità. Le foto sul suo profilo di facebook raccontano la sua vita, la sua gioia, le amicizie, le aspettative e il sogno di arrivare in alto per quella sua passione legata al sollevamento pesi e al powerlifting. Gare vinte, attestati, foto di rito, le serate con gli amici… oggi su quella pagina le foto sorridenti hanno lasciato spazio ai messaggi di commiato. “Era difficile non voler bene a Carlo, un ragazzo educato, rispettoso, solare e sorridente – scrive Maurizio – Per il poco tempo che ho avuto modo di conoscerlo in palestra, mi ha lasciato un segno positivo; tanto dolce da non dimenticarlo“. E proprio nella palestra delle Quattro Casette, Carlo amava trascorrere i pomeriggi ad allenarsi, duramente, perché un giorno sperava di poter arrivare a vincere titoli prestigiosi o arrivare – chissà – alle Olimpiadi.  “Non riesco a credere che sia vero ma invece lo è – scrive il responsabile del Centro fitness – Carlo se n’è andato stanotte, un terribile incidente gli ha rubato il futuro spargendo un dolore senza fine ai familiari e a tutti quelli che gli vogliono bene. 18 anni, gli studi, i suoi allenamenti in pedana nella nostra palestra, il suo sogno un giorno di arrivare alle olimpiadi, i suoi affetti, i suoi cari…. non riesco a dire niente di positivo in questo momento terribile, ti mando soltanto un saluto dovunque tu sia, e le tue strilla in palestra quando sollevavi centinaia di chili, e per cui spesso mi lamentavo, mi mancheranno come l’aria“. Ciao Carlo…