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Anzio, in consiglio passa la modifica del regolamento di igiene. Addio al principio di precauzione

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E’ stata approvata la modifica al regolamento di igiene e sanità, nessun appello però al principio di precauzione e alla retroattività 

E’ terminato poco fa, tra le liti, gli attacchi, gli improperi e l’abbandono della sala il consiglio comunale di Anzio, incentrato sul tema delle biogas e delle centrali per lo smaltimento dei rifiuti in via di realizzazione nel quartiere Sacida. Due le notizie al termine dei lavori: non ci sarà nessuna ordinanza di precauzione per bloccare eventuali impianti in corso di approvazione e la proposta votata a maggioranza che modifica il regolamento di Igiene e sanità non avrà efficacia per quelli già presentati. O almeno non l’avrà per quelli già approvati.

A dare la prima comunicazione, rifacendosi ad una sentenza di una non meglio specificata località italiana, è stato il sindaco Luciano Bruschini in un inconsueto faccia a faccia con gli esponenti del Comitato No Biogas con i quali ha avuto una lunga discussione, clamorosa, durante l’assise cittadina, interrotta più volte tra le urla e i reciproci attacchi. Lo stesso primo cittadino si è però affrettato a dare lettura della richiesta di esame epidemiologico che reca la data di due giorni fa. Proprio quell’esame – che dati i costi potrebbe anche non eseguirsi – votato all’unanimità insieme ad altri impegni il 10 febbraio 2016. Un anno fa. E a tutt’oggi rimasto lettera morta.

L’altra novità riguarda la proposta di modifica del Regolamento di igiene e sanità portata in consiglio comunale da Danilo Fontana, Candido De Angelis, Cristoforo Tontini, Pino Ranucci e Eugenio Ruggero alla quale si è aggiunta quella dal movimento Città Futura Anzio avente ad oggetto l’inserimento della clausola della retroattività. Al termine della lunghissima discussione – quasi sette ore di consiglio comunale – la montagna ha partorito il topolino: e la proposta è passata, su spinta anche del consigliere Giusy Piccolo che ha sottolineato come “l’interesse sia quello di non far realizzare impianti potenzialmente nocivi“. All’art. 120 b il regolamento recita quindi: “Non sono consentite le realizzazioni di impianti di trattamento dei rifiuti (ad esempio biogas, inceneritori) potenzialmente nocivi per la salute dei cittadini, entro il limite di 1000 metri da centri abitati, scuole, fabbriche alimentari e centri commerciali. Le norme di esercizio per ogni singolo impianto ad uso industriale per la lavorazione dei rifiuti o trattamento degli stessi, saranno dettate per quanto concerne cause specifiche di insalubrità all’atto dle rilascio della licenza“. Prima della votazione finale – conclusasi con 11 favorevoli e due contrari (Lo Fazio e Bernardone) – e la richiesta di appello nominale da parte di Fontana, il consigliere di maggioranza Gianfranco Tontini ha abbandonato l’aula per protesta: “Ho trovato intelligente l’emendamento proposto da Città futura che non è stato inserito; per protesta, anche per l’arroganza del consigliere Danilo Fontana, abbandono l’aula e non parteciperò alla votazione“. Anche altre le assenze clamorose durante la votazione: Umberto Succi, Donatello Campa, Antonio Geracitano, Roberto Giacoponi, Marco Maranesi e Davide Gatti. Insomma mezza maggioranza.