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Anzio, l’addio commosso a Giulio Parente: “Non sprecate la vostra vita e non fatevi rubare i sogni”

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Erano migliaia, quasi tutti in maglia bianca con la foto dell’amico stampata, i ragazzi che oggi pomeriggio hanno reso l’ultimo saluto a Giulio Maria Parente, 20 anni, di Anzio, scomparso tragicamente durante un incidente stradale avvenuto lungo via Scipione Borghese, a Nettuno.

I giovani si sono dati appuntamento ai giardinetti di Anzio Colonia, dove il ventenne risiedeva, e hanno atteso con impazienza l’arrivo del carro funebre, partito da Roma e giunto ad Anzio con due ore di ritardo a causa di una serie di inconvenienti, tra cui i lavori sulla Pontina, che hanno rallentato la discesa verso il litorale. “Giulio sarai il nostro angelo”, “Sei vissuto nella vita terrena e vivrai nella vita eterna”. Tanti gli striscioni che insieme ai ragazzi sono stati fatti sfilare lungo il tragitto verso il Santuario di Santa Teresa, dove il parroco padre Ennio ha celebrato le esequie. “Ieri sera ho parlato con Silvia, la mamma di Giulio Maria, che mi ha chiesto di parlare direttamente a voi, giovani, che siete venuti qui, oggi, a salutare questo ragazzo straordinario, solare, sempre sorridente, difficile da dimenticare: non sprecate la vostra vita e nemmeno quella degli altri. Quanti genitori passano notti insonni ad attendere il rientro dei figli, quante lacrime versano coloro i quali figli non tornano più. Voglio prendere in prestito le parole di Papa Francesco: ragazzi non fatevi rubare la fede, la gioia, i sogni, la spensieratezze ma soprattutto il dono della vita”. Al termine dell’omelia la lettura di una lettera da parte di un’amica del ventenne che si è rivolta direttamente a mamma Silvia e al fratello gemello Emanuele: “Nessuno potrà mai dimenticare la risata travolgente di Giulio che continuerà a vivere in ogni nostro pensiero, in ogni cuore, in ogni parola e in ogni lacrima. Quando sentiremo un calore sarà Giulio che ci stringerà. A te Manu il duro compito di continuare a ricordarcelo attraverso quello che sei e il suo essere identico a lui; a te, Silvia, un grazie per avergli dato la vita e averci permesso di godere della sua amicizia anche se solo per così poco tempo”. All’uscita del feretro, centinaia di palloncini bianchi sono stati liberati in cielo, mentre i ragazzi si abbracciavano, in lacrime, e stringevano intorno ai familiari.