La presentazione del libro “Il mio nome è un colore”, scritto e pubblicato dall’associazione La Tamerice, si terrà il prossimo 26 luglio, alle ore 20,30, presso il Forte Sangallo di Nettuno, nell’ambito della kermesse “Guerra e Pace FilmFest”.
La Tamerice nasce nel 2005 come associazione culturale con l’intento di catturare l’attenzione delle giovani generazioni affinché, attraverso la memoria storica, possano costruire il proprio futuro con maggiore consapevolezza e determinazione. Per questo la Tamerice ha sempre rivolto un’attenzione particolare alle scuole, dove è presente dal 2008 con il progetto “Il filo della memoria: i nonni raccontano la storia”, con l’obiettivo di recuperare il passato attraverso il racconto dei suoi protagonisti.
In questo ambito, e con le stesse finalità, nel 2015 è stato realizzato e pubblicato il volume Adele, Celeste e Giorgio, tre storie di Anzio e Nettuno (1938-1945) nel quale sono state raccolte le testimonianze del tempo di guerra, connesse alle vicende generali che i ragazzi studiano sui manuali di storia. Il libro è stato donato a tutte le scuole medie e superiori di Anzio e Nettuno, alle principali biblioteche e fondazioni. Da questo libro, poi, si sviluppa il nuovo volume, Il mio nome è un colore, che fa emergere come dramma principale la vicenda di Celeste e, per estensione, quella di milioni di ebrei che vivevano nell’Europa oppressa dal nazifascismo.
Nel libro si racconta come la piccola Celeste sia costretta prima a nascondersi sotto falsa identità a Nettuno e poi rifugiarsi insieme alla famiglia nei paesi di Cisterna e Norma. Celeste affida a queste pagine la sua storia di bambina. Una bambina a cui è stata rubata l’infanzia e compromessa l’adolescenza. Il suo racconto non è finalizzato a rattristare i lettori e nemmeno a turbare le loro coscienze. Il suo scopo è quello di mettere a dimora nel cuore di chi legge il valore dell’essere umano, unico e irrinunciabile pilastro per un’esistenza di pace, di libertà, di giustizia.