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Bilancio preventivo, il Pd scrive al Prefetto e chiede di sciogliere il consiglio

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In attesa della seduta del consiglio comunale del 27 giugno – e dopo il rinvio deciso in extremis dal presidente Sergio Borrelli per mancanza del parere dei Revisori dei Conti sul bilancio preventivo, fioccano le prime polemiche firmate dal Pd. E’ notizia di poco fa che il partito democratico di Anzio ha fatto recapitare una lettera al Prefetto di Roma con la quale evidenzia le  “gravi violazioni che accompagnano ogni approvazione del preventivo, già oggetto di un ricorso al Tar che deve entrare nel merito”. Un documento, inviato dalla segreteria locale con le firme dei tre consiglieri Andrea Mingiacchi, Ivano Bernardone e Maria Teresa Lo Fazio nel quale viene sottolineato come “la data ultima per l’approvazione del bilancio previsionale era il 30/04/2016, data che non è stata rispettata. Con diffida prefettizia si prescriveva poi di adempiere entro 20 giorni, quindi entro il 9 giugno, pena l’avvio delle procedure previste. Oggi – si legge nel testod ella missiva – il consiglio comunale è stato ulteriormente rimandato poiché i revisori dei conti hanno negato il loro parere in quanto a loro volta penalizzati dalla mancata trasmissione di atti ed informazioni necessari allo svolgimento dei loro controlli. Osserviamo inoltre che la conduzione squalificante e volgare del consiglio comunale e la disinvoltura con cui l’amministrazione dà corso a pratiche ed atti illegittimi si inseriscono in un quadro di diffusa illegalità che sta drammaticamente colpendo Anzio, come emerge da numerose inchieste giudiziarie e dai sempre più frequenti atti violenti che si consumano sul nostro territorio. Questa pericolosa e diffusa illegalità ferisce e allarma la città. Confidiamo, nel frattempo, che il Prefetto voglia attivare tutti gli strumenti e le iniziative utili a ristabilire il rispetto delle regole democratiche ed il reale funzionamento dell’istituzione comunale”. Contestualmente la segreteria pieddina, Mingiacchi, Lo Fazio e Bernardone hanno chiesto al Prefetto di “procedere come prevede la legge e archiviare definitivamente la fallimentare esperienza del centro-destra ad Anzio”.