Home Politica Anzio Salviamo la pineta, frittata rigirata frittata bruciacchiata. Parlano i volontari

Salviamo la pineta, frittata rigirata frittata bruciacchiata. Parlano i volontari

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Con l’ultimo fatto di cronaca che ha riguardato il quartiere di Lido dei Pini (http://ilgranchio.it/2016/05/16/spari-nella-notte-contro-un-negozio-a-lido-dei-pini/) torna in auge anche l’increscioso episodio di aggressione, fisica e verbale, che ha riguardato i volontari del gruppo Salviamo la Pineta. E sono ancora loro, dopo un consiglio comunale convocato sui fatti ma non pronto ad affrontare un problema di legalità che esiste e si respira ogni giorno, a voler riaccendere i riflettori sull’episodio. “La brutta vicenda che ci è successa il 1 Maggio non l’auguriamo a nessuno; mai ci era accaduto di doverci trovare in una situazione simile, eppure ne abbiamo di anni!  Ma evidentemente le nostre tremolanti gambe sono riuscite ad avere la meglio sui cinque bravi ragazzoni sbucati dal nulla e a infliggergli danni fisici per ben 15 giorni di prognosi a giudicare da quanto scritto da uno di loro in certe insolenti quanto anonime dichiarazioni alla stampa.  E poi, non appagati, avremmo avuto ancora abbastanza energia per autodevastarci il tavolinetto, ribaltarlo, strapparci da soli i moduli del questionario e accartocciare la struttura del gazebo così, tanto per fare scena ad uso dei giornali”. Una nota che fa della finta autoironia ma descrive bene il quadro nel dopo-raid e, anzi, ha spinto i volontari a dedicarsi con rinnovato impegno a salvare la pineta della Gallinara. “Certo ce la siamo cavata alla grande: uno di noi non ha avuto l’infarto a cui era sembrato parecchio vicino; l’altro, una volta tirato fuori dalla siepe in cui era stato scaraventato, si è rimesso presto in piedi sulla sua cara gamba claudicante; una terza si è riportata gioiosamente a casa il braccio tumefatto avuto nel proteggere l’amico malcapitato, l’ultima se ne sta felice a casa a ricomporre il puzzle di un telefonino ridotto in pezzi. Ora però, a mente fredda, ci rendiamo conto che non siamo stati poi così bravi come pensavamo, che quelli che le hanno prese e di brutto siamo stati noi. Che, per quanto si voglia rigirare la frittata, quello che è successo è un atto criminale e non uno scherzo di buontemponi. Che a quanto ci viene fatto notare l’accaduto sembrerebbe perfino organizzato. E tutto solo perché chiedevamo opinioni ai passanti? A valutare i fatti e a comminare le giuste sanzioni penserà l’autorità giudiziaria, noi nel frattempo riprendiamo con ancor più determinazione a dipingere staccionate e a zappettare e rastrellare il parco. E al diavolo l’artrosi!”.