Home Cronaca Nettuno La Gdf sgomina clan camorristico: l’operazione partita dopo l’omicidio Pellino a Nettuno

La Gdf sgomina clan camorristico: l’operazione partita dopo l’omicidio Pellino a Nettuno

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E’ stata ribattezzata Poseidone-Passionfruit l’ultima operazione, in ordine di tempo, messa in campo dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma e dalla Questura di Roma che ha portato a sgominare un sodalizio criminale affiliato al clan Moccia, dedito a gestire illegalmente diverse attività imprenditoriali, attive nella Capitale e e nella provincia romana, principalmente nei settori della distribuzione di prodotti lattiero-caseari e ortofrutticoli, nonché in quello turistico-alberghiero. Sette i provvedimenti cautelari emessi dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di altrettanti esponenti apicali, affiliati e prestanome del club camorristico dei Moccia. Le indagini della squadra mobile della Questura e dal gruppo investigazione criminalità organizzata, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia, sono scaturite dall’uccisione, avvenuta a Nettuno il 23 luglio 2012, di Modestino Pellino, detto ‘Ò Micillò, freddato in un agguato di camorra da otto colpi di pistola in piazza e in pieno giorno, anche lui affiliato allo stesso clan, sorvegliato speciale all’epoca dell’uccisione e sottoposto alla misura dell’obbligo di soggiorno nella cittadina del tridente. Le ricerche degli investigatori non sono mai cessate, tanto che alle prime ore dell’alba di oggi si è giunti a completare  l’operazione.  Nello specifico, l’attività investigativa nel dopo-Pellino ha consentito di disarticolare il sodalizio criminale, promosso ed organizzato da Luigi Moccia, classe 1956, risultato essere il gestore di diverse attività imprenditoriali, mimetizzate, grazie al ricorso di una serie di prestanomi, al fine di schermarne l’effettiva titolarità. L’attività, che ha visto l’impiego di 160 uomini tra poliziotti e finanzieri, ha portato all’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, in carcere ed agli arresti domiciliari, nei confronti di: Luigi Moccia, Gennaro Moccia, Carminantonio Capasso, Maria Maranta,  Riccardo Nardella, Nicola Castaldo. Per tutti i reati contestati sono di trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, tentata estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza,  con le aggravanti previste per i delitti commessi avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p.