Home Cronaca Nettuno, la App per i disservizi diventa oggetto di denuncia

Nettuno, la App per i disservizi diventa oggetto di denuncia

309
0

La vicenda della App per segnalare i disservizi al comune di Nettuno – costata 39 mila e 800 euro per due anni – è stata oggetto di una denuncia presentata da sei consiglieri comunali di opposizione alla Prefettura e alla Commissione Ministeriale per l’accesso ai documenti amministrativi. I consiglieri comunali Roberto Alicandri, Antonio Taurelli, Simona Sanetti, Enrica Vaccari, Daniele Mancini e Marco Federici definiscono come “gravissima inadempienza” il fatto che il sindaco Coppola e la segretaria generale “in modo illegittimo e assolutamente non democratico, in spregio ad ogni norma hanno omesso di porci nelle condizioni di visionare ed entrare in possesso di alcuni atti tra cui quelli della famosa e costosa App”.
Sulla vicenda chiarisce il consigliere comunale del Pd Marco Federici che sulla questione App ha innescato una vera e propria battaglia. “Dai dati che ci sono stati forniti – spiega il consigliere – sono stati 561 i cittadini che hanno scaricato l’applicazione; per quanto riguarda le segnalazioni di disservizio ne sono arrivate 231. Questi dati fanno riferimento al periodo compreso tra fine giugno e il 29 settembre 2020 quando nel consiglio comunale furono comunicate queste cifre in base a una mia interrogazione. Successivamente – continua il consigliere Federici – abbiamo chiesto il numero degli interventi effettuati sul territorio in seguito alle segnalazioni dei cittadini e il numero delle problematiche risolte. Come si può capire si tratta di dati importanti, ma non c’è stata mai data risposta. Non dimentichiamo che questo servizio è costato 39 mila e 800 euro, poche decine di euro sotto la soglia dei 40 che impone ad un comune il ricorso al Mepa. Insomma – conclude il consigliere del Pd – ci sono tanti aspetti poco chiari di questa vicenda, ma quello che ci preme capire è se questo servizio sia stato utile a risolvere i problemi segnalati dai cittadini o sia stato solo uno spot pagato a caro prezzo. Su questo aspetto ad oggi dal Comune non arriva nessun chiarimento”.